Genova, 26 ott. (askanews) – “Era doveroso essere qui perché i sindaci assieme ai miei concittadini e alla mia famiglia non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto e la loro fiducia in questi lunghi, interminabili e incomprensibili in questi quasi due anni di sospensione, quindi era un modo per ringraziarli, riabbracciarli e vedere questo in qualche modo come un nuovo inizio per tutti”. Così Giuseppe Falcomatà, a margine dell’Assemblea dell’Anci a Genova, nella sua prima uscita da sindaco dopo che ieri la Cassazione ha annullato la condanna per abuso d’ufficio, permettendogli di tornare a fare il primo cittadino di Reggio Calabria.
Per Falcomatà l’abuso d’ufficio “non colpisce solo il sindaco eletto ma tutta la comunità che lo ha eletto e visto in lui chi può rappresentare al meglio i loro sogni, le loro ansie e le loro speranze e tradurli in fatti amministrativi concreti. La riflessione vera da fare è che bisogna consentire ai sindaci di fare i sindaci senza che questo i generi la paura della firma perché avere paura è un sentimento che il sindaco non si può permettere di provare”.
A chi gli chiedeva cosa si sente di dire ai sindaci riuniti in assemblea a Genova Falcomatà ha risposto: “Ho capito qual è la vera differenza tra fare il sindaco ed essere sindaco: essere sindaci è qualcosa di indipendente dal portare la fascia tricolore perché quella fascia continuiamo a sentirla addosso anche quando non la indossiamo. Per quanto mi riguarda farò il sindaco per i prossimi tre anni ma mi sentirò sindaco per sempre”.