Roma, 25 ott. (askanews) – Tamar Eshet è in Italia insieme al fratello Hen per raccontare la storia di loro cugino Evyatar, di 29 anni, rapito dai miliziani di Hamas al Nova Music Festival di Re’im assieme a diversi amici, durante l’attacco terroristico su vasta scala contro Israele del 7 ottobre scorso. Evyatar è fra i 220 ostaggi tuttora detenuti dal movimento islamista palestinese che controlla la Striscia di Gaza.
Abbiamo incontrato Tamar e suo fratello nell’ambito di una serie di interviste organizzate con la stampa internazionale, e le abbiamo chiesto cosa pensi dei piani delle forze armate israeliane per un’invasione via terra di Gaza, se possano mettere più a rischio gli ostaggi oppure aumentare le chance di liberazione.
“È molto difficile per me, perché sono così impaurita per Evyatar, entrambe le opzioni mi terrorizzano. Ogni articolo nella stampa sugli ostaggi mi provoca stress. Non sono un militare e non sono un politico, non so quale sia esattamente il piano, spero soltanto che il loro obiettivo principale sia la salute degli ostaggi e il loro ritorno a casa vivi”.