La batteria edibile dell'IIT tra le migliori invenzioni del 2023 – askanews.it

La batteria edibile dell'IIT tra le migliori invenzioni del 2023

“Menzione speciale” nell’elenco stilato dalla rivista Time
Ott 25, 2023
Milano, 25 ott. (askanews) – E’ italiana una delle 200 invenzioni più importanti del 2023: si tratta della batteria ricaricabile edibile, sviluppata all’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT – dal team di ricercatori guidato da Mario Caironi. Descritto per la priva volta nel marzo del 2023 in un articolo scientifico pubblicato dalla rivista Advanced Material, la batteria ricaricabile edibile è stata inserita, con una menzione speciale, nella lista redatta dalla rivista Time delle 200 invenzioni che per “l’originalità, l’efficacia, l’ambizione e l’impatto”, possono cambiare il nostro modo di vivere.

“Questa è una batteria fatta con materiali completamente commestibili. – racconta Mario Caironi coordinatore del Printed and Molecular Electronics Laboratory dell’IIT a Milano – il suo principio di funzionamento è identico alle batterie di comune uso, solo che è realizzato con ciò che è cibo o derivato del cibo. E’ stata pensata per applicazioni sia esterne al corpo umano, sia per applicazioni all’interno”.

“Siamo partiti due molecole che si trovano comunemente nel cibo: la riboflavina, o vitamina B2, presente per esempio nelle mandorle, è stata utilizzata come materiale per l’anodo della batteria; mentre la quercetina, presente nei capperi, è stata utilizzata come catodo – spiega Valerio Galli ricercatore IIT impegnato sul prototipo della batteria edibile ricaricabile – Gli altri materiali derivati dal cibo o additivi alimentari che abbiamo utilizzato sono: la foglia d’oro come conduttore; il carbone attivo all’interno degli elettrodi; l’alga nori, quella che si usa normalmente per il sushi, è usata per mantenere separati i due elettrodi. Infine il tutto viene incapsulato con cera d’api per migliorarne la conservazione”.

I potenziali utilizzi futuri sono numerosi: da quelli medici, per alimentare sensori e dispositivi in grado di monitorare le condizioni di salute, a quelli nell’agroalimentare, per esempio, per dare energia a sensori che monitorizzano lo stato di conservazione degli alimenti. O anche nell’industria dei giocattoli, dato l’alto livello di sicurezza di queste batterie.

Ma gli stessi ricercatori sottolineano che il dispositivo è ancora un prototipo, lontano da uno sviluppo industriale. Il riconoscimento ricevuto da Time, però, è uno stimolo importante per proseguire nella fase di sviluppo . “Per chi fa ricerca, il significato di questo riconosciemnto è che ora siamo ancora più motivati a proseguire nei nostri sforzi – dice ancora Caironi – Chiaramente stiamo parlando dei risultati di un laboratorio di ricerca, non di prodotti. Abbiamo la visione, nel lungo termine, di portare questi risultati sul mercato. Siamo consapevoli che la strada è ancora lunga, ma i riconoscimenti di questo tipo ci aiutano a proseguire lungo questa direzione”.