Roma, 25 ott. (askanews) – Un sogno infranto. Portare la figlia all’altare e regalarle il matrimonio che desidera e una vita di lavoro e sacrifici andata in fumo. Antonio Albanese è regista e protagonista di “Cento domeniche” che racconta il dramma di Antonio, un uomo di un piccolo paese di provincia, rimasto vittima dei crack delle banche. Il film, presentato alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Grand Public, arriverà al cinema dal 23 novembre.
Antonio Albanese: “Le conseguenze sono state più che drammatiche, ci sono state intere comunità depresse per questo e nessuno lo ha mai sottolineato, raccontato; mi sembrava sorprendente e lo abbiamo dedicato a queste persone oneste, sane, che non sono gli ultimi come molti hanno detto, ma sono i primi, perché hanno sostenuto il Paese lavorando veramente”.
Nel film Antonio è un ex operaio di un cantiere nautico, con una vita semplice e i risparmi di una vita da parte, su cui crede di poter contare; è onesto e si fida di chi lo consiglia nella banca del paese, in cui si sente a casa. Poi il raggiro: dall’incredulità allo spaesamento, arriverà alla vergogna e alla depressione .
“Io arrivo da quel mondo, potevo benissimo essere io, per età, ho 59 anni e potevo essere in pre-pensionamento, io ho iniziato a lavorare a 15 anni e fino ai 22 io ho fatto l’operaio quindi potevo essere io e mi sembrava molto interessante raccontare questa sopraffazione, questa vergogna cercando di immedesimarmi il più possibile nelle conseguenze di atti criminali”.
Una storia per i moltissimi piccoli risparmiatori travolti. “Ci sono centinaia e centinaia di migliaia di persone che hanno sofferto veramente, in maniera tremenda e per grande dignità lo hanno nascosto”.