Legge montagna, Uncem: segnale positivo ok Cdm a ddl – askanews.it

Legge montagna, Uncem: segnale positivo ok Cdm a ddl

“Ora inizia l’esame in Parlamento, faremo proposte”
Ott 23, 2023

Roma, 23 ott. (askanews) – “Il varo del ddl Montagna oggi in Consiglio dei ministri è certamente un positivo segnale. Per tutto il Paese. Uncem lo accoglie positivamente e ringrazia il ministro Calderoli, con i suoi collaboratori, per il lavoro fatto, condiviso anche in più riunioni con Uncem, e che si farà”. Lo ha detto Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, a margine del Cdm che ha approvato oggi il ddl montagna nazionale, che inizia dunque l’esame parlamentare insieme con altri articolati di parlamentari.

“Ora inizia l’esame in Parlamento, al quale siamo chiamati anche noi, come Associazione, a fare proposte per migliorare il testo. Abbiamo un sondaggio pubblico aperto, on line, sul quale tutti possono inviare proposte, idee, necessità per fare una migliore legge dopo la positiva 97/94, rimasta inattuata. Si uniscono oggi nel ddl azioni sui servizi pubblici, a partire dalle scuole, e misure per lo sviluppo economico. Non tagliare istituti comprensivi, come invece previsto da altre norme vigenti, è il primo passo. Così sulla sanita, perché sono troppi i medici di base che mancano. Proprio oggi ho scritto una serie di lettere a tutti i ministri. La montagna non è margine sterile”, ha aggiunto.

“È luogo di innovazione. Occorre uno scatto politico. Il ddl è un buon strumento. Ci sono 200 milioni di euro che stanno andando ai territori e alle regioni, da due anni, con un fondo montagna che solo 10 anni fa venne azzerato. E c’è anche chi ha chiuso le comunità montane, facendo un grave errore. Ora, per fare bene le cose previste nel ddl, anche per misure fiscali e incentivi alle imprese, servono 2 miliardi di euro l’anno per dieci anni. Per una Strategia per la Montagna, in attuazione dell’articolo 44 della Costituzione, concreta e duratura. A vantaggio delle imprese, per un riequilibrio, contro le sperequazioni territoriali. Per le comunità che vivono in quei territori, che non sono isole, bensì in dialogo con le aree urbane. E anche questo è un dato politico, insieme con l’organizzazione istituzionale, ovvero come i Comuni lavorano insieme, sul quale il Parlamento dovrà lavorare efficacemente, con visione e lungimiranza, con una idea di Paese. Per il 65% del territorio lavoriamo insieme dico al Parlamento, con Uncem, con i sindaci”, ha concluso.