Milano, 23 ott. (askanews) – “Il ministro Guido Crosetto è arrivato in Libano per fare visita ai militari italiani e incontrare alcuni rappresentanti delle istituzioni del Libano. Continua lo sforzo della Difesa per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione in Medio Oriente”. Lo riporta in un tweet il ministero della Difesa. L’Italia è tra i primissimi contributori delle missioni di pace che si svolgono sotto egida Onu, ovvero in base alle risoluzioni delle Nazioni Unite. La missione Unifil è nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Dall`inizio della seconda fase della missione Unifil (agosto
2006), per quattro volte è stato scelto quale Unifil Head of Mission e Force Commander (HoM/FC) un generale italiano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è in Libano per “rendersi conto sul terreno della situazione che stiamo vivendo, per sentire dai militari italiani
quali sono le loro percezioni, qual è il clima che stanno respirando, perché un conto è vederlo dall’esterno un conto è percepire cosa pensa la popolazione, cosa hanno visto cambiare nelle ultime settimane. E in più perché è importante che lo Stato venga a far sentire la sua vicinanza alle persone che ha mandato lontano a rappresentarle”. “Ci stiamo muovendo a 360 gradi avendo il vantaggio di avere amici in altri Paesi, perché tutti dobbiamo lavorare perché non ci sia un’escalation, un peggioramento. Già quello che sta succedendo è drammatico, ma sarebbe ancora più drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra Occidente e Islam. Non la vuole nessun Paese arabo o occidentale”
2006), per quattro volte è stato scelto quale Unifil Head of Mission e Force Commander (HoM/FC) un generale italiano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è in Libano per “rendersi conto sul terreno della situazione che stiamo vivendo, per sentire dai militari italiani
quali sono le loro percezioni, qual è il clima che stanno respirando, perché un conto è vederlo dall’esterno un conto è percepire cosa pensa la popolazione, cosa hanno visto cambiare nelle ultime settimane. E in più perché è importante che lo Stato venga a far sentire la sua vicinanza alle persone che ha mandato lontano a rappresentarle”. “Ci stiamo muovendo a 360 gradi avendo il vantaggio di avere amici in altri Paesi, perché tutti dobbiamo lavorare perché non ci sia un’escalation, un peggioramento. Già quello che sta succedendo è drammatico, ma sarebbe ancora più drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra Occidente e Islam. Non la vuole nessun Paese arabo o occidentale”