Roma, 21 ott. (askanews) – Domenica alle urne in Trentino Alto Adige dove gli elettori sono chiamati a rinnovare i consigli provinciali e i presidenti delle due province autonome di Trento e Bolzano. I seggi rimarranno aperti dalle 6 fino alle 22 in Trentino e dalle 7 alle 21 in Alto Adige.
Lo statuto speciale della Regione prevede che i membri dei due consigli provinciali (35 a testa, compresi i presidenti) ricoprano anche la carica di consigliere regionale del Trentino Alto Adige. Alla prima seduta eleggeranno il presidente della regione che per i primi due anni e mezzo sarà espressione del gruppo dei consiglieri di lingua italiana e per i successivi due anni e mezzo di quelli di lingua tedesca.
– Provincia Trento
Il sistema elettorale prevede l’elezione diretta e contestuale del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale, sulla base di liste concorrenti collegate ad un candidato presidente, con l’attribuzione di un premio di maggioranza. Un seggio è assegnato, per statuto, ad un rappresentante dei sette comuni ladini della Val di Fassa.
Per la formazione della giunta il presidente potrà nominare 6 assessori tra i consiglieri provinciali delle liste che lo hanno sostenuto e un assessore esterno. Non è previsto il voto disgiunto. Alle elezioni provinciali del 2018 l’affluenza è stata del 64,05% .
Sono sette i candidati presidenti in lizza per la carica più alta di Palazzo Trentini.
Maurizio Fugatti, è il presidente uscente della Provincia di Trento. Leghista è sostenuto dalla maggioranza di centro destra che governa il Paese, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc e da diverse liste civiche: Noi Trentino, Patt, Fassa e La Civica. Nelle ultime ore di campagna elettorale Fugatti ha avuto il supporto diretto del leader della Lega, Matteo Salvini che ha previsto il successo di Fugatti “con almeno 20 punti di vantaggio”. Dopo la morte di un runner, ucciso dall’orsa JJ4 in Trentino, il presidente uscente è stato al centro delle polemiche per aver espresso la volontà di eliminare la metà dei plantigradi presenti sul territorio.
Francesco Valduga, medico chirurgo, è il candidato presidente della coalizione di centrosinistra composta dal Pd, da Azione, Italia viva, Campo Base, Casa Autonomia, Alleanza Verdi e Sinistra e Fascegn. Per due mandati è stato sindaco di Rovereto. Agli ultimi appuntamenti della campagna elettorale è stata presente anche la segretaria del Pd, Elly Schlein.
Alex Marini, è il candidato presidente di M5s dopo che è sfumata l’alleanza con il centrosinistra. E’ al suo secondo mandato. Entrato in consiglio nel 2018 si è distinto per la lotta contro la presenza della criminalità organizzata in Trentino. Nel corso della sua attività è stato anche collaboratore parlamentare dell’ex ministro M5s, Roberto Fraccaro. Roma, 21 ott. (askanews) – Sergio Divina, ex parlamentare e consigliere leghista, negli ultimi mesi è entrato in contrasto con il presidente Fugatti ed è uscito dal Carroccio. E’ sostenuto da diverse liste civiche: Noi con Divina presidente, Alternativa popolare, Giovani per Divina presidente.
Francesco Degasperi, insegnante e musicista, è sostenuto da tre liste civiche La me val- Primiero vanoi mis, Onda e Unione Popolare. Ha corso anche per la poltrona di sindaco di Trento. Elena Dardo, insegnante e musicista. E’ sostenuta dal movimento Alternativa, nato dalla scissione dal M5s ai tempi del governo Draghi.
Marco Rizzo, ex parlamentare di Rifondazione Comunista, è sostenuto dal partito Democrazia sovrana e popolare.
A proposito di orsi, nella lista Casa Autonomia, che sostiene il candidato del centro sinistra Valduga, c’è anche Alessio Anselmo che in un recente post sui social ha dichiarato guerra ai plantigradi. Nel messaggio ha annunciato una “grigliata d’orso, appena saremo al governo del Trentino e saremo andati a Bruxelles per cambiare la normativa e lasciare che i cacciatori controllino il numero di orsi nel nostro territorio”.
– Provincia Bolzano
Il Consiglio provinciale è eletto con sistema proporzionale. Il presidente della provincia non viene eletto direttamente dal popolo ma dal consiglio provinciale, con votazione per appello nominale e a maggioranza assoluta. La Giunta è composta da almeno sette e al massimo dieci persone, oltre al presidente. La legge elettorale stabilisce anche che deve essere garantita l’elezione di almeno un candidato appartenente al gruppo linguistico ladino.
Per la tornata elettorale di domani sono state ammesse 16 liste, sette autonomiste, tra cui la Svp Sudtiroler Volkspartei, guidata da Arno Kompatscher, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano dal 2014 e che punta al tris. Nel 2018 la Svp vinse con il 41,9% superando le aspettative di Kompatscher che aveva fissato l’asticella al 40%.
Ci sono anche le liste Enzian Sudtirol, Jwa, Vita, Die Freiheitlichen, Fur Sudtirol Mit Widmann, Stf Sudtirol Freihei, Team K, Centro Destra, La Civica, Verdi.
Tutti presenti i partiti nazionali da Fratelli d’Italia alla Lega,da Forza Italia al Pd e al Movimento 5s. Non si sono presentate Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e Italia viva. Alle elezioni provinciali del 2018 l’affluenza è stata del 73,9%.
Domani i dati dell’affluenza saranno comunicati alle 11, alle 17 e alle 22. Le operazioni di spoglio delle schede inizieranno lunedì 23 ottobre alle 7 e i risultati saranno aggiornati in diretta sui due siti delle province di Trento e Bolzano.