Roma, 18 ott. (askanews) – La Camera ha ricordato oggi la ex presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, scomparsa prematuramente per una malattia. L’occasione è stata la presentazione, nell’Aula dei gruppi, del volume ‘Jole Santelli. Discorsi politici e parlamentari’.
Il ministro degli Esteri, e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani ha raccontato molti aneddoti, compreso il ballo che si sono concessi la sera della sua vittoria elettorale come Governatorice. “Jole Santelli – ha detto – sapeva essere una persona divertente, era donna di parte e delle istituzioni. Riusciva a essere contemporaneamente tutte queste cose. Ed era apprezzata e rispettata anche dagli avversari politici. Questo è il miglior riconoscimento”. Tajani ha anche elogiato il suo carattere e il modo in cui ha continuato a fare il suo lavoro fino alla fine. “Le persone forti sono quelle che sanno e hanno paura ma la paura la vincono: Jole Santelli era tutto questo. Era una donna che credeva nelle sue idee, che si batteva e lo faceva sempre con il sorriso”, ha detto.
A ricordarla, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ne ha esalto soprattutto due caratteristiche: “la preparazione e la determinazione”. “Questi due elementi – ha spiegato – hanno attraversato la sua breve, vita, metà della quale al servizio delle istituzioni, e si ritrovano costantemente nei suoi discorsi che mostrano una sorprendente attualità”.
Mantovano ha però sottolineato anche un altro elemento, ricordando quando Jole Santelli decise di dimettersi da sottosegretario al Lavoro del governo Letta a seguito della decisione di Forza Italia di togliere l’appoggio, mentre altri suoi colleghi restarono nell’esecutivo e fondarono un altro partito. “Lungi da me sindacare scelte fatte da altri, ma permettetemi di dire che ho molto apprezzato la sua scelta”, ha affermato.
All’evento della Camera è intervenuto anche l’ex presidente della Camera, Luciano Violante, che ha raccontato delle loro frequenti conversazioni. “La cosa di cui abbiamo parlato spesso è la questione meridionale, di questo meccanismo di rappresentanza politica che piange in Calabria e ride a Roma, cioè di un parlamentare meridionale che non si impegna per lo sviluppo della regione ma a fare da mediatore puramente e semplicemente tra il lamento meridionale e le risorse nazionali. Lei questo lo contestava profondamente”, ha riferito.
“Altro tema di cui ovviamente si discuteva – ha proseguito Violante – era la giustizia e ci trovavamo perfettamente d’accordo sul tema della terzietà del magistrato”.
L’ex presidente della Camera ha anche esaltato l’attaccamento con la sua terra. “E’ molto difficile essere parlamentare del territorio e parlamentare nazionale, molti fanno una scelta, lei faceva le due cose insieme. Caso rarissimo”, ha raccontato.