Teramo, 17 ott. (askanews) – E’ sempre più concreta la possibilità che lo stabilimento Johnson e Controls dismetta la produzione del sito industriale di Corropoli (Teramo). Oggi, su iniziativa dell’assessore regionale al Lavoro dell’Abruzzo, Pietro Quaresimale, si è riunito il tavolo istituzionale promosso dalla Regione Abruzzo e richiesto dai rappresentanti dei lavoratori, al quale hanno preso parte il sottosegretario alla Presidenza Umberto D’Annuntiis, i sindaci di Corropoli e Martinsicuro, il vicesindaco di Alba Adriatica, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e un rappresentante della multinazionale americana.
Il manager ha confermato la volontà dei vertici della multinazionale di chiudere entro la fine dell’anno la produzione nel sito di Corropoli licenziando 60 addetti e facendo rimanere in vita solo la parte della ricerca e innovazione del prodotto che conta circa 78 lavoratori. “La società si è mostrata molto risoluta nell’intenzione di chiudere la produzione – ha riassunto l’assessore Pietro Quaresimale – ed è per questo motivo che noi siamo pronti a portare la vertenza sul tavolo nazionale del ministero dello Sviluppo economico. La nostra linea è chiara: stare al fianco dei lavoratori in un momento difficile per il loro futuro lavorativo e investire il governo di una vertenza che ha risvolti internazionali”.
I margini di manovra sono molto ristretti, non foss’altro perché il rappresentante della multinazionale ha parlato di crisi del mercato e di piano generale di riduzione di costi e personale, facendo chiaramente intendere che non c’è spazio per soluzioni localistiche. Sindacati e lavoratori hanno criticato aspramente l’atteggiamento di chiusura dell’azienda ed hanno proposto la proroga di sei mesi del Contratto di solidarietà per i lavoratori interessati. “Il tempo di trovare soluzioni alternative”, hanno detto. Anche su questo il rappresentante della Johnson non ha mostrato aperture. “Riteniamo necessario – hanno ribadito l’assessore Quaresimale e il sottosegretario D’Annuntiis – avviare una interlocuzione direttamente con i vertici della multinazionale americana, perché la Regione Abruzzo ha modo di presentare alla società stessa una serie di misure alternative in grado di migliorare la competitività dello stabilimento di Corropoli”.