Roma, 14 ott. (askanews) -“Oggi ci sono due ragioni in più per tenere i fari accesi sulla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione. In primo luogo, la partecipazione di tanti cittadini e cittadine alla manifestazione di Forlì, per ricordare al governo gli impegni presi a parole a cui non stanno facendo fronte azioni nei tempi e nella dimensione assolutamente necessari per la ripartenza.E poi, la bozza di protocollo di legalità ipotizzata dal Commissario Figliuolo che taglia fuori Regione e parti sociali dalla partecipazione ai controlli necessari per garantire non solo trasparenza e legalità negli appalti, ma anche la correttezza nell’impiego della manodopera”. Lo denuncia la parlamentare Cecilia Guerra, esponente della segreteria Pd.
“Un indebolimento significativo di quelli strumenti a tutela dei lavoratori, della loro sicurezza, della congruità del loro impiego – denuncia Guerra- che dopo i positivi protocolli del 2012, per la ricostruzione post sisma 2016 e il protocollo tipo elaborato dal Cipe nel 2020 hanno dato effetti positivi irrinunciabili garantendo celerità, trasparenza, qualità dei lavori”.
“Una scelta- conclude- adottata per fare in fretta eppure dove e quando serve, ad esempio nelle procedure di rimborso dei danni di case e aziende, questa fretta il governo sino ad ora non sembra proprio averla manifestata. E i manifestanti di oggi ce lo hanno ricordato con forza”.