Roma, 11 ott. (askanews) – “I venti di guerra che in questo momento attraversano il nostro Pianeta provocano profonde turbolenze sul mercato energetico e sui prezzi. Questo sta ancora di più a significare che l’Italia deve avere la sua autonomia energetica in modo da non sottostare alle turbolenze delle politiche di altri Paesi”. Lo ha detto il presidente di FareAmbiente, Vincenzo Pepe, aprendo la giornata conclusiva della 3° edizione della “Scuola di alta formazione in transizione ecologica: comunità energetiche e strategie attuative del Pnrr”. All’evento – moderato dalla giornalista di “Porta a Porta” (Rai) Vittoriana Abate – alla quale hanno preso parte anche l’on. Luca Sbardella, Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, l’Avv. Fabrizio Iaccarino, Responsabile Public Affairs Italy, Enel, il Dott. Fabio Maisto, Responsabile Relazioni Istituzionali Territoriali di A2A, l’Avv. Francesco Della Corte, Direttore della III Edizione della Scuola di Formazione di FareAmbiente e il Prof. Giovanni Carnovale, Ordine dei Medici di Roma, FareAmbiente ha sottolineato l’importanza del mix energetico del nostro Paese e dell’educazione energetica come conoscenza delle tecniche di produzione dell’energie.
“Sicuramente – ha spiegato il presidente di FareAmbiente – dobbiamo fare tanto rinnovabile, idroelettrico e utilizzare il meno possibile le fonti energetiche provenienti da fossili, ma non dobbiamo assolutamente avere preclusioni rispetto anche alle fonti energetiche che vengono dal nucleare e approfondirne la ricerca. Educazione energetica – ha concluso – significa anche conoscere il risparmio e l’efficienza energetica. Solo attraverso la conoscenza possiamo far sì che il nostro Paese, avendo maggiore autosufficienza energetica, possa guardare con fiducia al futuro e non sottostare alle turbolenze dei venti di guerra rispetto ai prezzi del petrolio e dell’energia. Nonostante il governo abbia buone intenzioni rispetto alle politiche energetiche e ambientali ancora oggi autorizzare un impianto, fosse anche per rinnovabili, soffre di lungaggini enormi, che scoraggiano gli stessi imprenditori, quindi bisogna abbattere la burocrazia che rallenta questi processi”.