Venezia, 6 ott. (askanews) – ArredissimA si aggiudica l’asta per l’acquisto del marchio Berloni che resterà dunque in Italia, più precisamente nel Trevigiano, dove la Holding ha da sempre il suo quartier generale. Un’operazione importante, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, sulla quale quest’estate erano già trapelate alcune indiscrezioni senza tuttavia che fosse svelato il nome del potenziale acquirente. Ad agosto il Gruppo Veneto, leader nella distribuzione di arredamento Made in Italy, aveva formalmente avanzato la sua offerta vincolante al commissario incaricato di gestire il fallimento del noto mobilificio marchigiano, il commercialista Leonardo Crescentini. Oggi l’ufficialità del buon esito della trattativa, ampiamente atteso dopo più di dieci anni di controversie.
Nata nel 1960 per volontà dei fratelli Antonio e Marcello Berloni, già proprietari di una falegnameria artigianale a Pesaro, la Mobili Berloni divenne ben presto una Spa e tra gli anni Ottanta e i primi Anni Duemila conobbe il suo periodo di massima espansione nonché di esposizione mediatica. In quel periodo arrivò a contare circa 400 dipendenti e sedi sparse in tutta Italia e all’estero. Leader nella produzione di cucine componibili e successivamente anche di altre tipologie di arredo domestico e da ufficio, nel 2010 dovette fare i conti con un repentino calo delle vendite e del fatturato; comincia così la parabola discendente che nel 2014 la porterà a una prima drastica riduzione del personale e soprattutto al primo passaggio di mano, quando Berloni Spa cederà di fatto il posto alla neonata Berloni Group Srl, società a predominanza asiatica (tre gli investitori taiwanesi coinvolti nel “salvataggio”) in cui la famiglia Berloni detiene solo alcune quote di minoranza. Un nuovo assetto che purtroppo non sarà sufficiente a risanare i conti, tanto che nel novembre 2019 l’azienda verrà messa in liquidazione fino all’ultimo tentativo di concordato fallito a maggio 2023.