Milano, 2 ott. (askanews) – Il volume di immatricolazioni di settembre e nel periodo gennaio-settembre è dovuto in misura non trascurabile alle autoimmatricolazioni, cioè alle immatricolazioni ai concessionari di auto nuove da destinare al mercato dell’usato con chilometri zero. Lo rileva il Centro Studi Promotor, sottolineando che le autoimmatricolazioni in settembre sono state 17.200, mentre nel periodo gennaio-agosto sono state 99.286.
“E’ dunque del tutto evidente che il quadro del mercato italiano dell’auto è tutt’altro che rassicurante. Se le immatricolazioni mantenessero fino alla fine dell’anno il tasso di crescita dei primi nove mesi si raggiungerebbe quota 1.587.943. Un livello decisamente lontano dai 2.000.000 di immatricolazioni che sarebbero necessarie per contenere l’invecchiamento del parco circolante”, afferma Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor.
Altro fenomeno negativo è che dal 2021 stanno calando le rottamazioni di autovetture usate. “E’ un fenomeno legato probabilmente alle carenze nell’offerta che, da un lato, inducono a rinviare la sostituzione delle auto già in esercizio e, dall’altro, determinano un aumento della domanda di auto usate anche per vetture che in tempi normali venivano rottamate. La conseguenza di questa situazione è che il parco circolante sta crescendo. Nel 2022 ha superato ampiamente la soglia dei 40 milioni (per l’esattezza 40.213.061 autovetture) e nel 2023 continua a crescere. In sintesi – conclude Gian Primo Quagliano – in Italia abbiamo sempre più auto e sempre più vecchie”.
Dall’inchiesta congiunturale mensile di settembre condotta nei giorni scorsi dal Centro Studi Promotor emerge che il 61% dei concessionari prevede che la situazione non migliorerà nei prossimi tre/quattro mesi e il 24% prevede che peggiorerà, mentre il 28% si attende nuovi aumenti dei prezzi delle auto.