Gas, rigassificatore Savona, Pd a Toti: non è questione di scambi – askanews.it

Gas, rigassificatore Savona, Pd a Toti: non è questione di scambi

“Non si compra consenso territorio con qualche compensazione”
Ott 2, 2023

Genova, 2 ott. (askanews) – “Toti non ha pudore e vuole comprare il consenso di cittadini e amministratori promettendo compensi e agevolazioni in bolletta, sperando che questo faccia cambiare idea a sindaci e abitanti. Non sa però che le motivazioni che hanno spinto un intero territorio a dire no al rigassificatore di Vado Ligure non sono pretestuose o immotivate, ma sono frutto della consapevolezza di trovarsi vicino a un’area marina protetta e dentro una Zsc, mai istituita formalmente ma così a tutti gli effetti, e perché si verrebbe a creare una situazione potenzialmente dannosa per la vocazione e l’economia di quel territorio”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario ligure del Pd Davide Natale e il consigliere regionale del Pd Roberto Arboscello.

“Parliamo di una zona – sottolinea Arboscello – già fortemente compromessa per quanto riguarda l’inserimento produttivo e il carico sanitario. Non esiste compensazione al mondo che possa ‘risarcire’ questi pericoli e potenziali danni. Lo hanno detto tutti, proprio tutti, anche se il presidente e commissario fa finta di non capire. Il no al rigassificatore c’è perché incompatibile con quel territorio, nessuna compensazione potrà far cambiare idea, neanche la bieca promessa di una bolletta dimezzata ai sindaci che sa più di spot pubblicitario che di dichiarazione degna di un presidente”.

“Toti al Festival delle Regioni a cui era presente anche il presidente della Repubblica Mattarella – aggiunge Natale – tira fuori argomenti e richieste assolutamente fuori contesto e con una dose esagerata di presunzione. Parafrasando le sue affermazioni, diciamo che è vero che ci può essere una ragione per dire di sì, ma ci sono anche ragioni migliori per dire di no. Posizionare un rigassificatore in una zona dove tutto il territorio sta spingendo verso una programmazione del futuro che va in una direzione completamente opposta, crediamo sia la ragione migliore per dire di no. Quando ci sono settori dell’imprenditoria, del commercio, dell’associazionismo, delle istituzioni e migliaia di cittadini che manifestano contrarietà, bisognerebbe fermarsi ad ascoltare e capire umilmente che quanto si è pensato è completamente sbagliato. Non è questione di compensazioni, non è questione di scambi, ma è avere la consapevolezza di non permettere la realizzazione di un progetto che ferisce un territorio”.

“L’idea mercantilistica del presidente Toti – concludono Natale e Arboscello – la rigettiamo al mittente come stanno facendo i sindaci che difendono le loro comunità. Toti decida se vuole fare il presidente della Regione e quindi tutelarla o il commissario di governo che dice sì a tutto pur di ottenere un terzo mandato infischiandosene dei territori e del loro futuro”.