Milano, 27 set. (askanews) – Il cibo, i prodotti agroalimentari locali e i piatti tipici sono fondamentali nella pianificazione di un viaggio e per dirsi soddisfatti di una vacanza. Assaggi e degustazione nei luoghi di produzione (frantoi, caseifici, mulini, vigne, etc.), soggiorni in agriturismi o fattorie che offrono i propri prodotti, unitamente all’offerta di itinerari a tema (vie del vino, dell’olio, etc.) sono molto apprezzati con una media dei voti che supera l’8 su 10. Gli italiani conoscono (87%) e hanno una buona considerazione (72%) del turismo sostenibile e per questo chiedono standard di sostenibilità sempre più elevati da parte delle strutture e una maggiore promozione, da parte delle Istituzioni, per i cibi e prodotti made in Italy.
È questa la prima fotografia che emerge dal 13esimo Rapporto “Gli Italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo”, realizzato dalla Fondazione UniVerde e Noto Sondaggi e presentato da Elena dell’Agnese, presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani e professore ordinario presso l’Università di Milano-Bicocca, in occasione del convegno “Dal Grand Tour al brand Italia. Made in Italy, cucina italiana e ospitalità per un turismo sostenibile”.
L’evento, promosso per celebrare l’odierna Giornata Mondiale del Turismo, è stato ospitato presso il Radisson Collection Hotel – Palazzo Touring Club Milan e organizzato dalla stessa Fondazione insieme al Touring Club Italiano, con la partecipazione di United Nations World Tourism Organization (UNWTO). I lavori sono stati aperti da Zurab Pololikashvili, segretario generale UNWTO, che, in videomessaggio, ha sottolineato l’importanza di incoraggiare gli investimenti verdi nel turismo, “un pilastro delle nostre economie che svolge un ruolo centrale nelle nostre società e nelle nostre vite individuali e offre soluzioni ad alcune delle nostre maggiori sfide, tra cui l’emergenza climatica e l’urgente necessità di passare a economie più sostenibili”.
Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde, Professore di turismo sostenibile ed ecoturismo presso le Università Milano-Bicocca, Roma-Tor Vergata, Napoli-Federico II): “Il Rapporto rivela che quasi la totalità degli italiani (95%) ritiene il cibo, i prodotti made in Italy e i piatti tipici del nostro Paese fattori importanti per far crescere il turismo in Italia ma solo il 46% ritiene che siano sufficientemente promossi dalle Istituzioni. Altissima è anche la percentuale (85%) di chi è favorevole a introdurre sistemi di certificazione dell’autenticità di prodotti Made in Italy, in Italia e all’estero. Occorre quindi rafforzare la qualità delle tante iniziative di promozione, che spesso sono scoordinate e senza un’efficace misurazione dei risultati, ma anche di contrasto all’italian sounding. Dal Rapporto emerge un sentimento diffuso che percepisce la grandissima occasione di sostenere la cultura del cibo che da sempre contraddistingue l’Italia e rende il nostro Paese crocevia di un Grand Tour anche enogastronomico unico. Ce lo conferma anche l’altissimo consenso per la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio immateriale dell’Umanità (82%). Innovazione digitale e transizione ecologica (EcoDigital) sono i pilastri per rendere il comparto dell’accoglienza maggiormente competitivo, smart, sicuro e resiliente”.
Franco Iseppi (Presidente Touring Club Italiano): “Il turismo è per sua natura territoriale e continuerà a esserlo se, come sta avvenendo, alla centralità storica di coste, beni culturali e montagne si integreranno ancor meglio, a pari titolo, altre e diverse offerte come i beni enogastronomici, i prodotti del made in Italy, l’ambiente (con la sua eccezionale biodiversità), i cammini, i borghi, le industrie creative, gli eventi, le grandi feste di tradizione e religiose. In presenza di così tanti e rilevanti attrattori che connotano l’Italia, il ruolo dei territori è quello di massimizzare ed esaltare l’esperienza turistica dei viaggiatori, facendoli sentire ‘accolti’, al centro di un progetto (il viaggio) che può creare un sodalizio duraturo o comunque memorabile tra visitatore e luoghi. Ciò concorre a rendere distintiva l’esperienza vissuta: in una dimensione ideale, dunque, tempo e spazio si dilatano, vanno cioè oltre la durata e i luoghi reali della vacanza per continuare a vivere nella mente del viaggiatore anche una volta tornato nel luogo di origine e a distanza di mesi e anni. Tutto questo è possibile però solo a condizione che l’idea di turismo alla quale ispirarsi sia sostenibile”.
Gian Marco Centinaio (vicepresidente del Senat): “Il legame tra turismo e Made in Italy agroalimentare ormai è sotto gli occhi di tutti. Il mercato sta cambiando molto rapidamente, sia nel campo dell’alimentazione che in quello turistico, e l’Italia ha tutte le carte in regola per essere protagonista a livello mondiale di questo cambiamento. Però non è qualcosa che può accadere automaticamente. Istituzioni, imprese e mondo del lavoro devono accompagnare e sostenere lo sviluppo di questi settori con azioni mirate. Prima di tutto, occorre tutelare e promuovere meglio i nostri prodotti di eccellenza in tutti i mercati, fisici e digitali. Così come dobbiamo promuovere un’evoluzione del turismo, che deve diventare più sostenibile, diffuso sul territorio e destagionalizzato. Possiamo guardare al futuro con fiducia, ma serve anche tanto impegno”.