Trieste, 27 set. (askanews) – Contrastare la radicalizzazione e l’estremismo in ambito culturale e religioso, superare le difficoltà linguistiche e formative degli alunni stranieri, favorire la parità dei diritti tra uomo e donna, garantire sostegno ai Comuni nella gestione dei minori stranieri non accompagnati, contrastare la tratta di esseri umani e in particolare dei minori e attuare una serie di attività di controllo dei migranti per evitare aggregazioni violente o degrado urbano. Sono queste le azioni che, incardinandosi nella nuova legge in materia approvata in primavera, costituiscono l’architrave della strategia regionale sul fronte dell’immigrazione. Lo hanno confermato questa mattina il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale delegato a Sicurezza e immigrazione Pierpaolo Roberti, illustrando i tre regolamenti per la concessione di fondi varati dalla Giunta la scorsa settimana, che si aggiungono ai due già approvati questa estate in merito ai minori stranieri non accompagnati e l’istruzione per gli stranieri.
Il governatore ha rimarcato che “l’obiettivo della Regione è da un lato favorire l’integrazione e la legalità e dall’altro mantenere la linea dura contro la radicalizzazione, la discriminazione e la criminalità. Attraverso la norma sull’immigrazione, che ha una dotazione di circa 20 milioni di euro sul triennio 2023-25, vogliamo strutturare per quanto di competenza un sistema più equo che offra opportunità d’integrazione, in particolare ai minori, e tuteli la legalità, superando definitamente quegli approcci demagogici fondati sull’accoglienza a prescindere dalla capacità e dalla volontà di integrarsi o di rispettare le regole dalla nostra comunità. Un percorso che punta a garantire una risposta dura per chi non vuole integrarsi tenendo in considerazione le esigenze dei Comuni e dei cittadini che giustamente hanno il diritto di sentirsi sicuri”.
Entrando nello specifico l’assessore Roberti ha evidenziato che “questi provvedimenti tracciano la via della nuova legge sull’immigrazione, che non deve essere vista in maniera preconcetta o ideologica, ovvero come un bene o un male a priori, ma come un processo da gestire nel rispetto delle regole stabilite dalla comunità. Con queste misure andiamo a contrastare alcuni aspetti negativi dovuti alla mancanza di una cultura basata sul rispetto di regole che la società occidentale dà per scontate, come la parità dei diritti tra uomo e donna. Vogliamo contrastare le forme di fondamentalismo, sia religioso sia culturale, che non sono compatibili con il nostro modo di vivere con contributi a favore dei Comuni e degli enti del terzo settore per azioni di prevenzione e contrasto di questi fenomeni”.
“Un altro tema è quello del rispetto della legalità e dei controlli di carattere amministrativo a carico dei Comuni – ha proseguito Roberti – che incidono in modo significativo sul benessere delle comunità locali. Maggiori controlli permetteranno infatti l’individuazione di alcuni fenomeni che arrecano disagio ai cittadini e preverranno fenomeni criminali e la degenerazione urbana”.
In merito ai minori stranieri non accompagnati Roberti ha spiegato che “da un lato sosteniamo economicamente i comuni che se ne fanno carico e dall’altra finanziamo progetti per contrastare fenomeni di devianza giovanile che se sottovalutati possono portare a problemi di baby gang, come già avvenuto in alcune città e località turistiche, tra cui anche Lignano Sabbiadoro”. Infine, “una parte importante di questi stanziamenti è dedicata ai progetti di rigenerazione urbana per la aree a forte presenza di immigrati, per le quali sono finanziabili sia interventi architettonici sia studi e analisi del contesto socio-culturale e l’attuazione di azioni di riqualificazione in senso più ampio”.