Milano, 25 set. (askanews) – Nel 2022 i consumi non alimentari degli italiani sono tornati a crescere. Dietro, però, non c’è solo la ripresa legata al post pandemia ma anche una spinta inflattiva che ne ha gonfiato i risultati. A raccontare come si sono mossi i tra acquisti di abbigliamento, cosmetici ed elettrodomestici è la 21esima edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che riepiloga il 2022 per 13 comparti il cui giro d’affari è cresciuto complessivamente del 4,3% in un anno, oltre i 109 miliardi di euro di valore. “I trend che vediamo sono positivi, in qualche modo il consumatore italiano sta cercando di tornare al pre-pandemia e sta tornando a comprare i prodotti non food – afferma Samanta Correale, business intelligence senior manager di GS1 Italy – La nota particolare è che si ritorna ad acquistare nei punti vendita fisici. Il problema qual è? che si trova oggi si trova ad affrontare una situazione inflattiva molto importante e questo lo costringe a fare una razionalizzazione delle scelte”.
E’ chiaro però che se una visione complessiva rileva una dinamica espansiva, all’interno i 13 comparti si muovono in modo eterogeneo. Rallenta l’elettronica di consumo che pur mantenendo al primo posto per giro d’affari è calata dell’1,5% rispetto al 2021. Seguono casalinghi, giocattoli e l’edutainment che per la prima volta dal 2018 rileva un -1,1%. Vendite in crescita, invece, per abbigliamento e calzature, il secondo comparto per valore, che si avvicina ai livelli pre-Covid, dopo un decennio di trend negativi. Non si può trascurare poi l’effetto bonus, soprattutto nell’arredamento dove la crescita ha contagiato anche il mondo del bricolage. Ma tra necessità di acquisto e rincari quali strategie hanno adottato gli italiani?
“Innanzitutto la ricerca di promozioni, quei canali che offrono convenienza, prezzi ridotti e offerte promozionali – spiega Correale – La scelta del canale e-commerce in alcuni settori diventa una strategia di ricerca di convenienza per alcuni consumatori come avviene per l’abbigliamento e calzature dove i market place offrono prodotti branded a prezzi vantaggiosi. Altre strategie: pensiamo alla nascita delle piattaforme di second hands di prodotti di seconda mano”.
Di sicuro un segnale di rientro alla normalità nel 2022 è il ritorno al negozio fisico che ha nuovamente cambiato lo scenario del commercio non food, segnando una battuta d’arresto per l’ecommerce: “Anche l’e-commerce per la prima volta comincia a scontrarsi col tema dell’inflazione e vive per la prima volta un rallentamento generale dei trend di di crescita – sottolinea – C’è anche qui una situazione di assestamento e di razionalizzazione da parte del consumatore delle scelte che fa e dei canali che adotta per gli acquisti”.
In questo rimescolamento delle priorità, la sostenibilità continua a serbare una posizione chiave nelle priorità d’acquisto dei beni non alimentari, come ha dimostrato il sondaggio condotto a maggio 2023 da Metrica Ricerche per GS1 Italy: “Queste informazioni sono diventate fondamentali per il consumatore ma arriviamo a un problema. Il problema è che il consumatore le cerca ma molto spesso fa fatica a trovarle ma cosa più grave è che anche quando le trova il 23% fa fatica a comprenderle”, osserva Correale. E allora come fare arrivare le informazioni che servono al consumatore?
“Per il consumatore il veicolo più importante è quello virtuale. Il consumatore – conclude – parla di QR code, digital link, vuole atterrare sulla pagina del venditore o del produttore, per leggere le informazioni a cui è interessato”.