Roma, 23 set. (askanews) – Giorgio Napolitano, scomparso a 98 anni, sarà celebrato martedì con funerali di Stato come prescrive il protocollo per i presidenti emeriti della Repubblica. Dal giorno del decesso, 22 settembre, fino alle esequie è stato proclamato un periodo di lutto nazionale con le bandiere italiana ed europea a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari all’estero.
Per Napolitano sarà allestita la camera ardente in Senato a partire dalla mattina di domenica 24 settembre; era infatti, come presidente emerito, Senatore a vita. Martedì invece alla Camera dei Deputati si terranno le esequie con una cerimonia laica, sull’esempio di Pietro Ingrao e Nilde Iotti, ex presidenti della Camera come lo fu Napolitano nella XI legislatura.
Primo ed unico presidente della Repubblica appartenuto all’ex Partito Comunista, Napolitano nel PCI era stato capofila dei cosiddetti “miglioristi”, l’ala della destra comunista che si ispirava al riformismo socialdemocratico e criticava le posizioni del segretario Enrico Berlinguer.
Fu anche il primo presidente della Repubblica ad essere rieletto, un secondo mandato che accettò di malavoglia anche perché lo riteneva una forzatura costituzionale; restò in carica per un altro anno e mezzo. Il suo precedente ha fatto scuola ed ha aperto la via alla rielezione di Sergio Mattarella, altrettanto controvoglia e per lo stesso motivo: la difficoltà dei partiti a concordare su un nome.
Fra i tantissimi messaggi di cordoglio della politica, spicca proprio quello dell’attuale Capo dello Stato: per Mattarella, nella vita di Napolitano “si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze”.