Genova, Salini illustra a Meloni il progetto della nuova diga – askanews.it

Genova, Salini illustra a Meloni il progetto della nuova diga

Premier aggiornato sull’avanzamento dei lavori
Set 22, 2023

Genova, 22 set. (askanews) – Focus speciale sui lavori della nuova diga foranea di Genova per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a cui l’ad del Gruppo Webuild, Pietro Salini, in occasione del Salone Nautico, ha illustrato il progetto. L’opera, realizzata dal consorzio guidato da Webuild, con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra, rappresenta il più grande intervento mai eseguito per il potenziamento della portualità italiana.   Presenti a Genova, insieme al presidente Meloni, anche il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il commissario del porto di Genova Paolo Piacenza.   L’incontro è stato occasione per un aggiornamento sull’avanzamento dei lavori per la realizzazione della nuova diga foranea. In questi giorni si stanno infatti per completare le 850 colonne sommerse del primo campo prova, con circa 370 mila tonnellate di ghiaia posate sul fondale marino. Il progetto, commissionato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e cofinanziato dal governo con risorse del Fondo complementare al Pnrr, prevede il coinvolgimento di oltre 1.000 lavoratori tra personale diretto e di terzi e impegna ad oggi oltre 80 società della filiera quasi tutte italiane.   Con il premier Meloni è stato poi affrontato il tema della grave crisi idrica italiana, illustrando possibili modalità per fronteggiare il problema in una ottica di lungo periodo. “Contando sull’esperienza globale nel settore acqua sull’intero ciclo di produzione – si legge in una nota di Webuild – il Gruppo ha confermato di essere al servizio del Paese per contribuire alla realizzazione di un progetto infrastrutturale integrato, approfittando della politica di investimenti nel settore, anche facendo ricorso a risorse del Pnrr”.

“Interventi come quelli dei dissalatori – conclude la nota – permetterebbero infatti di rimediare al fabbisogno di acqua in modo stabile e strutturale, allineando l’Italia agli standard dei Paesi che hanno già investito in impianti di questo tipo per la produzione di acqua potabile, anche attraverso tecnologie e know-how italiano”.