Ambiente, Violo (geologi): evitare frammentazione delle competenze – askanews.it

Ambiente, Violo (geologi): evitare frammentazione delle competenze

Servono piani strutturali e per la gestione delle emergenze
Set 22, 2023
Ferrara, 22 set. (askanews) – “Bisogna evitare la frammentarietà delle competenze”. Perché in Italia “spesso abbiamo più ministeri che hanno la competenza sul dissesto idrogeologico” per affrontare il quale oltre ai “piani strutturali” occorre studiare una serie di interventi per affrontare le emergenze. A chiederlo è il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, secondo il quale anche per “rischio sismico” manca un “piano” di azioni da mettere in campo di concerto tra i vari attori del sistema.

“Bisogna creare una cabina di regia – ha spiegato Violo a RemTech Expo di Ferrara – che non faccia sì che delle fonti di finanziamento vengano erogate agli enti locali senza essere coordinati ad esempio con la pianificazione dei distretti idrografici. Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico attraverso la banca dati Rendis in cui Comuni e Regioni segnalano le criticità deve essere stilato un programma e una pianificazione con criteri oggettivi che deve essere di tipo pluriennale partendo dalle priorità”. Però – ha precisato – il “problema nel nostro paese è così vasto e complesso che non bastano gli interventi strutturali, dobbiamo agire con l’aggiornamento dei piani, sia quelli della pianificazione territoriale ma anche quella di Protezione civile e di emergenza; affinando i sistemi di allerta e previsione; istituendo dei presidi territoriali che siano sempre pronti a dare, da un lato, le indicazioni di emergenza e dall’altro il proprio contributo conoscendo il territorio per una pianificazione corretta degli interventi”.

Per quanto riguarda il rischio sismico, ha aggiunto il presidente dei geologi “occorre fare un piano. Il sisma-bonus poteva rappresentare un’opportunità ovviamente adeguandolo con la sostenibilità economica: deve diventare uno strumento strutturale dei prossimi 20 o 30 anni”.