Vilnius, 21 set. (askanews) – La Lituania rilancia la propria scommessa sulle Scienze della vita e sul biotech e lo fa con l’evento Life Sciences Baltics nella capitale Vilnius. Una due giorni che ha riunito attori istituzionali, ricercatori e molte aziende e che è stata aperta dalla ministra dell’Economia della Lituania, Ausrinè Armonaitè. “Siamo molto felici di organizzare questo evento internazionale sulle Scienze della vita – ha detto ad askanews -; siamo sicuri di avere qualcosa da dare in questo campo ai nostri partner globali. Entro il 2030 la Lituania si è data l’obiettivo di arrivare al 5% del PIL prodotto dalle Life Sciences, siamo consapevoli che è un traguardo molto impegnativo, ma avendo le nostre università, le nostre imprese, la nostra ambizione e i nostri sogni, e anche amici da tutto il mondo, pensiamo che sia un obiettivo raggiungibile”.
Grazie a una storica vocazione del Paese verso la ricerca, in particolare quella nel settore della biologia, unita anche a un regime di tasse vantaggioso, la Lituania si presenta come un attrattore di investimenti internazionali e l’obiettivo dichiarato è quello di vederli crescere ancora di più. Partendo dal successo delle aziende e delle startup locali che stanno ottenendo riconoscimento in Europa e nel mondo e che portano oggi l’industria delle life sciences a valere il 3% del Pil della Lituania, rispetto a una media europea intorno all’1%. Tanti i temi di ricerca affrontati nella due giorni, anche quello della genetica e dei possibili interventi sul nostro codice della vita. Tra le aziende che operano in questo settore c’è la Caszyme, guidata dalla CEO Monika Paulè, con cui abbiamo parlato dei temi etici legati alle modifiche al DNA. “Abbiamo bisogno di regole, che valgano su scala globale – ci ha risposto – noi possiamo darci delle regole nell’ambito dello sviluppo di progetti scientifici sul genoma, ma potrebbero esserci dei Paesi dove invece tutto è permesso”.
Altro settore nel quale le biotecnologie giocano un ruolo cruciale è quello dei vaccini e, per estensione, della gestione delle pandemie, che secondo molti osservatori saranno frequenti nel prossimo futuro, con anche l’idea di utilizzare la tecnologia robotica per le vaccinazioni. Vanessa Vankerckhoven è la CEO dell’azienda Idevax. “Crediamo – ci ha detto – che ci siano molte potenzialità nella somministrazione robotica dei vaccini. Sappiamo che c’è diffidenza nei confronti dei robot, ma credo che possa essere superata con una corretta informazione alle persone. Si tratta di dare ancora maggiore sicurezza ai vaccinati e anche agli operatori sanitari. Credo che la sanità si muoverà in questa direzione”.
Life Sciences Baltics è anche l’occasione per presentare Vilnius come un vero e proprio hub delle scienze della vita, unendo e rinforzando tutti gli elementi che già esistono, a partire dalle eccellenze accademiche che stanno attraendo molti ricercatori internazionali. Quello che si percepisce, muovendosi tra stand e convegni è la volontà di promuovere il Paese, potenziare le sinergie e le relazioni, oltre che di dare un quadro dello stato della ricerca: La Lituania insomma che si propone sullo scenario globale come una “tigre scientifica”.
E che tutto ciò avvenga all’interno dell’Unione europea, ma anche meno di 40 km dal confine, piuttosto caldo, con la Bielorussia di Lukashenko è un altro elemento significativo di questa storia. (Leonardo Merlini)