Roma, 20 set. (askanews) – “La presidente Bonaccorsi lamenta l’impossibilità per il Municipio I di far fronte alla gestione di alcune aree ricadenti nel territorio del Municipio Roma I. Va specificato innanzi tutto che non vi sono deleghe da restituire in quanto i presidenti dei Municipi non sono nominati dal Sindaco ma eletti direttamente dalla cittadinanza, da cui sono chiamati ad esercitare secondo i compiti e le attribuzioni che la legge, lo Statuto e il vigente Regolamento sul decentramento, che risale al 1999 e di cui è in corso la rielaborazione, attribuiscono loro, senza che vi siano deleghe del sindaco”. L’assessore capitolino al Decentramento Andrea Catarci risponde punto per punto pubblicamente alla missiva con la quale la presidente del I Municipio, Lorenza Bonaccorsi, annunciava la remissione di alcune deleghe al Campidoglio rispetto a cinque aree critiche del Centro della Capitale.
“Svolto questo preliminare chiarimento – continua Catarci -, va anche detto che molte delle questioni toccate nella lettera, tutte di sicura importanza e rilevanza per la cittadinanza e l’amministrazione, non sono di stretta competenza comunale in generale e del Municipio in particolare. Sul punto basti citare le problematiche circa l’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti presso Piazza Pepe o la tematica dell’abusivismo commerciale in piazzale dei Partigiani e alla fermata metro A Cipro: sono temi che riguardano in primis l’ordine pubblico e la Questura, su cui il Gruppo territoriale di Polizia Locale opera in supporto secondo gli indirizzi politici forniti dagli organismi cittadini – sottolinea Catarci -. Nella revisione del Regolamento in corso si propone che a fornire tali indirizzi concorrano anche i Municipi, che a oggi istituzionalmente ne sono esclusi”.
“Cosa diversa, invece, è il potenziamento delle forme di decentramento di funzioni tecnico amministrative in favore dei Municipi – sottolinea l’assessore Catarci -. È un processo complesso al quale da oltre un anno stanno lavorando tutti gli attori della città, in primis proprio i presidenti e i direttori di Municipio, chiamati a far parte del relativo Osservatorio. Non solo. In data non sospetta i Municipi sono stati convocati dal sindaco nella sede istituzionalmente competente della Consulta dei presidenti per il 2 ottobre prossimo, per discutere la bozza del nuovo regolamento, avanzare nella discussione e, se possibile, anche nell’iter di formale approvazione”.
“La questione del decentramento è di ordine strategico, prioritaria e delicata, che deve essere sviluppata e approfondita con tenacia e pazienza per dare a Roma Capitale l’assetto più democratico e funzionale possibile, mai banalizzata – continua Catarci -. Le endemiche carenze di personale che affliggono Roma Capitale, infine, sono state oggetto di una lettera aperta al ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha risposto manifestando disponibilità al confronto sia del ministero della Pubblica Amministrazione che del dipartimento della Funzione Pubblica”.
“Nella missiva sono state espressamente richieste deroghe ai restrittivi vincoli in materia assunzionale, sottolineando le difficoltà in particolare dei servizi labour intensive, assistenza sociale, manutenzione del verde, decoro, anagrafe, polizia locale, etc – aggiunge l’assessore -. Ciò malgrado la significativa azione di digitalizzazione amministrativa in atto presso Roma Capitale, i concorsi in fase di svolgimento, gli scorrimenti di graduatorie effettuati con caparbietà dall’ente in materia di politiche assunzionali e di reclutamento”.
“Le preoccupazioni espresse dalla presidente Bonaccorsi – considera Catarci – come quelle di ogni territorio, sono complesse problematiche con cui quotidianamente si confrontano tutte le componenti dell’amministrazione capitolina, centrale e territoriale, temi prioritari per la città intera che nella Consulta del 2 ottobre verranno analizzati e saranno motivo di confronto e di assunzione condivisa di responsabilità”, conclude Catarci.