Roma, 20 set. (askanews) – Sono scaduti oggi i 6 avvisi pubblici lanciati dal Comune di Roma per avviare la co-progettazione di interventi con il terzo settore per il superamento dei 6 campi attrezzati che da oltre vent’anni ospitano rom, sinti e camminanti nella Capitale. Dopo il 25 settembre, inoltre, il dipartimento Affari sociali capitolino, sotto la giuda dell’assessora Barbata Funari, potrà aprire le buste per assegnare a un soggetto terzo la valutazione dell’impatto sociale degli interventi che verranno avviati. E’ quanto è emerso dalla seduta odierna della commissione Trasparenza presieduta dal consigliere di Fdi Federico Rocca, che ha ascoltato sul processo in corso l’assessora capitolina.
“Puntiamo a chiudere la fase della co-progettazione entro l’anno con la firma delle convenzioni”, ha spiegato Funari che ha quantificato l’importo complessivo del piano in 12,9 milioni di euro, “a carico del fondo europeo Pon Metro e per 500mila euro del Pnrr, per l’intervento nel campo di Monte Mario”. Quattro i filoni di intervento: il contrasto all’antiziganismo e la partecipazione delle comunità; la regolarizzazione documentale; l’accesso all’abitazione; l’accesso a istruzione e lavoro. Bassa l’efficacia, secondo i commissari, dell’efficacia degli interventi finora attuati: “interrompere i servizi che c’erano prima è stata una ferita. In un primo momento li abbiamo prorogati – ha ammesso Funari -, ma visto che i risultati erano quelli ci siamo assunti la responsabilità di fermarli”.
Secondo i dati aggiornati in possesso del dipartimento “nei 6 campi abitano 2300 persone, per il 44% minori, con una grande presenza, al 55%, di persone provenienti da Paesi dell’ex Jugoslavia, per il 10% dalla Romania e per un 16% italiane”, ha spiegato Funari. “Mi risulta molto basso il livello di adesione dei minori ai progetti per la scolarizzazione – ha sottolineato il presidente Rocca – che si attesta al 13-15% di chi dovrebbe frequentare. E’ un dato inaccettabile: non so se il decreto Caivano potrà aiutarci, ma dovremmo fare in modo che l’accesso a eventuali benefici venga subordinato all’inserimento scolastico. I minori devono essere la nostra priorità”, ha aggiunto. “Ci interroga, come dipartimento, l’intero fenomeno dell’abbandono scolastico nelle periferie, che è alto anche per i bambini non rom, dobbiamo lavorare sulla prevenzione”, ha sottolineato Funari.