Salario minimo, M5S Lazio presenta mozione che impegna Rocca – askanews.it

Salario minimo, M5S Lazio presenta mozione che impegna Rocca

“Tantissimi i lavoratori in condizioni di povertà lavorativa”
Set 20, 2023

Roma, 20 set. (askanews) – “La regione Lazio non è immune dal problema che investe migliaia di lavoratori sfruttati e sottopagati e sono soprattutto i giovani e le donne a ricevere una retribuzione al di sotto della soglia di dignità. Con la proposta di legge sul salario minimo, a prima firma Giuseppe Conte possiamo garantire stipendi proporzionati alla qualità e alla quantità di lavoro e assicurare ai lavoratori un’esistenza libera e dignitosa. Per questo abbiamo presentato una mozione che impegna il presidente della giunta regionale a sostenere in conferenza Stato-Regioni e in tutte le sedi opportune, di concerto con le parti sociali e le organizzazioni sindacali, tutti gli atti e le misure che portino al regolare avanzamento dell’iter della proposta di legge n. 1275, per un salario minimo orario per i lavoratori, sia pubblici che privati”. Lo dicono i consiglieri del Movimento 5 Stelle alla regione Lazio, Valerio Novelli e Adriano Zuccalà.

“Con la mozione – spiegano – chiediamo anche di sostenere, nelle stesse sedi, l’istituzione di una commissione ad hoc, composta da rappresentanti istituzionali e sociali, il cui mandato principale consisterà nel proporre periodicamente l’aggiornamento del trattamento economico orario minimo. Su proposta della commissione l’aggiornamento verrà decretato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale avrà anche compiti di controllo e monitoraggio sul rispetto delle retribuzioni e sull’andamento della contrattazione collettiva nei vari settori”. “Sono tantissimi i lavoratori in condizioni di povertà lavorativa, valorizzare la centralità della contrattazione collettiva nazionale e stabilire un salario minimo legale in linea con gli standard europei, significa assicurare una retribuzione dignitosa e congrua, contribuendo alla creazione di un mercato del lavoro più inclusivo, giusto ed equo e riducendo le disparità, compreso il divario salariale tra i generi”, concludono Zuccalà e Novelli.