Roma, 19 set. (askanews) – Un castello diroccato in un bellissimo parco nel Nord dell’Argentina, alla periferia di Concordia, nella provincia di Entre Rios, sulla sponda del fiume Uruguay. Subito davanti al Castillo San Carlos, una grande statua bianca del Piccolo Principe ricorda che lo scrittore Antoine de Saint-Exupery rimase affascinato da questo luogo e secondo molti è proprio da qui che ha preso ispirazione per “Il Piccolo Principe”, tradotto in oltre 300 lingue.
“Un giorno, per caso, Antoine de Saint-Exupery stava volando proprio quassù ed ebbe un problema al motore del suo aereo – racconta Paulo Tisocco, direttore della riserva naturale del Parco San Carlos – per cui fu costretto ad atterrare in un campo adiacente a questo parco”.
Una storia raccontata dallo stesso autore in un altro libro: “Mi ero ritirato in un campo e non sapevo che avrei vissuto un racconto di donne”, scrisse in “Terra degli uomini”. Nel castello conobbe due giovani ragazze che parlavano la sua lingua, le figlie della famiglia francese che allora viveva lì. E Tisocco elenca gli elementi dell'”ambientazione onirica” del luogo presenti nel libro, dalla volpe addomesticata che avevano le due ragazze, ai serpenti, agli alberi della famiglia dei baobab. Oggi lo scrittore viene ricordato e celebrato con una sala del castello dedicata a lui e al famoso libro.
“La giungla, il fiume, il mormorio del fiume, la vicinanza all’Uruguay… questo scenario onirico è l’idea perfetta per raccontare una storia d’amore, una storia che ci connette con l’universale come fa il Piccolo Principe, non è vero?”. “Questo luogo ha qualcosa di magico, non credete? Qualcosa di affascinante. “