Forlì, 18 set. (askanews) – “Le nostre classi sono frequentate da circa 800 mila studenti, migranti o figli di migranti stranieri. Un decimo degli iscritti nei nostri istituti”. I minori stranieri o figli di genitori arrivati in Italia negli scorsi anni “studiano da italiani, apprendono la nostra cultura e i nostri valori, e possono costituire un grande potenziale per il Paese. Dal loro positivo inserimento può dipendere parte importante del futuro dell’Italia”. Il presidente della Repubblica scandisce bene le parole davanti a circa un migliaio di studenti italiani arrivati a Forlì da tutt’Italia.
L’emergenza degli sbarchi a Lampedusa, la visita della premier Meloni e della presidente Ue von der Leyen, sono tra le righe dell’intervento di Sergio Mattarella alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico “Tutti a scuola”. Da dove parte un richiamo forte alla politica tutta e alle istituzioni, affinché si concentrino sui ragazzi e sui giovani: “La peculiarità della condizione di migranti, unita alle condizioni di povertà di molte loro famiglie, fa sì che queste ragazze e questi ragazzi siano esposti più di altri a ritardi o abbandoni scolastici. Non si cresce con il necessario spirito civico nell’isolamento. Perché forme, pur non dichiarate né intenzionali, di separazione producono rischi gravemente insidiosi per l’intera società”. E ancora: “Dobbiamo scongiurare il rischio di giovani che, crescendo al di fuori dei canali scolastici, traducano la loro marginalizzazione in rifiuto della convivenza o come impulso alla ribellione”.
E’ questo uno dei passaggi più delicati e più forti dell’intervento che Mattarella riserva alla celebrazione “Tutti a scuola”, quest’anno organizzata all’Istituto tecnico “Saffi-Alberti” di Forlì, una delle città più colpite dall’alluvione di quattro mesi fa in Romagna. Il Capo dello Stato torna a visitare questa terra per la quarta volta in poche settimane, e ancora una volta esprime la propria vicinanza alla popolazione colpita. “L’anno scolastico si apre in queste terre con regolarità, nonostante i danni subiti dalle strutture – dice -. E’ segno, forte e concreto, di tenacia e di resistenza”. E sempre dalla tragedia romagnola arriva un insegnamento che il presidente rivolge a tutto il Paese: “Nei giorni successivi all’alluvione tanti volontari provenienti da tutta Italia, soprattutto ragazze e ragazzi, hanno impugnato pale, scope e secchi. Il loro contributo è stato prezioso nella lotta contro il fango e nel manifestare cultura della solidarietà. Hanno dimostrato, concretamente, che l’Italia è una comunità. Che dai problemi si esce tutti insieme”.
Un concetto declinato più volte nel corso del pomeriggio, nel corso della cerimonia a cui partecipano anche i ministri dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e del Lavoro, Marina Calderone. “La scuola è la prima e la più importante risposta al degrado – insiste Mattarella -. E’ la buona scuola lo strumento più efficace e prezioso di cui la Repubblica dispone per creare e diffondere tra giovani generazioni una cultura della legalità, della convivenza, del rispetto”. Per questo “dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi, aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti” e “assicurando loro condizioni economiche adeguate, e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che le compete nella società e che talvolta è messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli”.
Lo ribadisce anche Valditara nel suo intervento sul palco, annunciando l’attivazione dall’11 ottobre di una “piattaforma unica” che accompagnerà studenti e famiglie per tutto il percorso scolastico: “La scuola deve essere considerato il luogo del rispetto, verso gli studenti, verso ogni diversità, verso chi vi lavora, verso le strutture”. Con un’attenzione particolare alla “sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio” come aggiunge Calderone: “Da questo anno scolastico tutti gli studenti e personale docenti hanno la protezione assicurativa contro i rischi da infortuni in tutti i momenti e in tutti gli eventi”.
Prima di loro, sul palco, decine le testimonianze di giovani che possono essere considerati “modelli” per gli studenti all’avvio dell’anno scolastico. Gli atleti paralimpici Claudia Cretti e Maxcel Amo Manu così come i danzatori, i giovanissimi musicisti dell’orchestra o chi, come il capitano della Nazionale volley, Simone Giannelli, commenta la sconfitta di sabato scorso agli europei contro la Polonia: “Erano più forti loro in quel momento e hanno vinto, ma solo per il fatto di essere lì tutti eravamo forti”.
Applauditissimi l’attore Nicolò Galasso e il gruppo musicale “The Kolors”, così come il cantante Alfa che dal palco invita il Capo dello Stato al suo prossimo concerto: “Forse sarà impegnato, ma se ha tempo mi farebbe piacere venisse”. Mattarella non si scompone, sorride e poi, alla fine della cerimonia, incassa ancora applausi e si concede ai selfie.