Roma, 18 set. (askanews) – “Non appena conquisteremo Krasna Hora (a nord di Bakhmut) e Klishchiivka (a sud), posizioneremo lì l’artiglieria e la città cadrà come un frutto maturo”. Lo aveva previsto un soldato ucraino in un reportage di Le Figaro e a due mesi di distanza, sottolinea il quotidiano francese, quella previsione sta per avverarsi.
“La linea difensiva del nemico è stata sfondata”, ha dichiarato il comandante delle truppe di terra di Kiev, il generale Oleksandre Syrsky, citato dal centro stampa dell’esercito, il giorno dopo la riconquista del villaggio di Klishchiivka, nove chilometri a sud del centro di Bakhmut, e tre giorni dopo la presa di Andriivka. Queste cittadine “erano una parte importante della linea di difesa russa che si estende da Bakhmut a Gorlivka”, ha aggiunto.
Bakhmut, conquistata dai mercenari del Gruppo Wagner il 20 maggio, è stata da allora pazientemente circondata dall’esercito ucraino. La posta in gioco è sia simbolica (la riconquista del frutto dell’ultima vittoria russa) sia tattica (l’avanzamento di un fronte difficile come parte della controffensiva): 51 chilometri quadrati sono stati riconquistati intorno a Bakhmut dal lancio della controffensiva a giugno. Per l’Ucraina, l’obiettivo è anche quello di “fissare” l’esercito russo intorno alla città, in altre parole costringerlo a combattere lì e non dispiegare rinforzi su altri fronti. “È soprattutto la consacrazione di una dinamica operativa: gli ucraini stanno avanzando a un ritmo lento ma costante a Bakhmut”, ha sottolineato Thibault Fouillet, direttore scientifico dell’Istituto di Studi di strategia e di difesa (Iesd).
“L’offensiva nel settore di Bakhmut è condotta dalle nostre forze difensive. In altre parole, senza creare un gruppo offensivo, senza utilizzare risorse ed equipaggiamenti aggiuntivi”, ha detto su Telegram il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar. Per Kiev, la sfida è quella di riconquistare abbastanza posizioni per assediare la città, senza troppe perdite e quindi evitando i combattimenti urbani.
“Le perdite sono moderate rispetto ad altri fronti e i guadagni sono operativi. La sfida per l’Ucraina è di non fare una…Bakhmut al contrario, ricorrendo al combattimento urbano”, ha aggiunto Thibault Fouillet.
Come a Kherson l’anno scorso, l’Ucraina sta cercando un “effetto a catena”. Bombardando le posizioni nemiche con sufficiente intensità e impedendo loro di raggrupparsi, l’obiettivo è quello di demoralizzare il nemico e incoraggiarlo a ritirarsi senza impegnare troppe riserve. Lo scorso giugno ha fermato l’offensiva del Gruppo Wagner alla periferia della città, proprio mentre i mercenari cercavano di occupare Tchassiv Yar, collina da cui l’artiglieria ucraina bombardava Bakhmut. Da allora li ha pazientemente respinti verso Klishchiivka.
“La situazione generale nella zona orientale rimane complicata” e “continuano i feroci combattimenti nei pressi di Bakhmut”, ha ammesso il generale Oleksandre Syrsky. Dopo la perdita delle due città vicino a Bakhmut, l’esercito russo sta “effettuando numerosi contrattacchi” nella speranza di “riconquistare le posizioni perdute” e si sta preparando a rinnovare gli attacchi più a nord, nelle zone di Kupiansk e Lyman.