Milano, 17 set. (askanews) – Proseguono le aperture di Centrale Fies, il centro di ricerca per le pratiche performative ospitato in una ex centrale elettrica in Trentino. Dal 21 al 23 settembre lo spazio accoglie i suoi pubblici con la tre giorni di “Enduring Love”. Dopo LIVE WORKS Free School of Performance a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi; FEMINIST FUTURES, a cura di Barbara Boninsegna e Filippo Andreatta, e la parentesi dell’accademia Dutch Art Institute col suo fuori programma, la programmazione di Enduring Love riporta a Centrale Fies coreografe, registi, compagnie, perfomer, danzatori, artisti come OHT, Sotterraneo, Sergi Casero Nieto, Marco D’Agostin, Mali Weil, CollettivO CineticO, Anagoor, Alessandro Sciarroni, Giulia Crispiani, Emilia Verginelli, “coi quali Centrale Fies coltiva un legame fatto di sostegno reciproco, fiducia, rischio, amore”.
“Chi torna a Centrale Fies dopo qualche tempo – spiegano dal centro d’arte – potrebbe ancora stupirsi di non trovare più la parola ‘festival’, ma di sentirne la medesima atmosfera e di partecipare a una programmazione ricca di spettacoli, performance, talk, mostre, free school, concerti e Dj set. Se nella fruizione del pubblico nulla è mutato, in questi anni c’è stato invece uno spostamento profondo che tocca le pratiche di curatela e i processi di selezione di artisti e artiste, che non approdano a Centrale Fies unicamente per la programmazione, ma fanno parte di una rete fitta di relazioni, progetti, cure e lunghi periodi di residenza.
Con “Enduring Love” Centrale Fies conclude la lunga serie di appuntamenti pubblici estivi e volge lo sguardo all’inverno: tre giorni in cui le principali linee di azione di Centrale Fies si intersecano sotto il segno di un concetto plurivoco di cura, trasversale ai progetti più consolidati e a quelli più recenti: sostegno e mentoring decennale a compagnie italiane (Fies Factory), fellowship internazionali e free school (Live Works, Feminist Futures), supporto ai progetti di collettivi, compagnie e piattaforme associate e locali, co-produzioni tramite nuovi network dedicati a performer emergenti e lunghe arcate di relazione e residenza (Fondo).
Dalle arti visive alla performing art Centrale Fies dedica un fine settimana alle artiste e artisti che hanno trasportato Centrale Fies nel mondo, una condivisione della ricerca in corso per alcuni e un ricongiungimento per altri.
A ventiquattro anni dalla nascita di Centrale Fies, questi tre giorni pongono l’accento su come si sono declinate, trasformate ed evolute le forme di mentoring, attenzione e sostegno alle pratiche artistiche, dal teatro alla performance afferente alle arti visive, dalle progettualità espanse ai primi progetti autoriali di artiste e artisti emergenti.