Roma, 14 set. (askanews) – “Quello di oggi è stato il primo confronto istituzionale sul progetto dell’inceneritore di Santa Palomba, eppure il sindaco Gualtieri non si è presentato, non ha inviato nessun delegato e non ha avuto neanche il garbo di rispondere alla convocazione. Un atto grave, che dimostra l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni regionali e locali e l’ennesima occasione persa di confronto con la società civile”. Parole del capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà al termine dell’audizione sull’inceneritore di Santa Palomba convocata dalla X Commissione regionale urbanistica, politiche abitative e rifiuti, su richiesta dello stesso Zuccalà e della capogruppo del Polo Progressista Alessandra Zeppieri.
Hanno partecipato sindaci, assessori, comitati e associazioni dei territori coinvolti, dai Municipi di Roma ai Castelli Romani fino al litorale. Grande assente – come sottolineato da Zuccalà – l’amministrazione capitolina.
“Quello che abbiamo ascoltato oggi in Commissione è stato un grido d’allarme unanime: il progetto dell’inceneritore di Santa Palomba non serve, è dannoso per la salute umana e ambientale e mette a repentaglio le risorse idriche e le imprese agricole del territorio. I dati riportati nel piano rifiuti regionale, attualmente in vigore, confermati dal piano rifiuti di Roma del commissario Gualtieri, prevedono il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata in tutta la regione nel 2025 e 300mila tonnellate di residuo da incenerire. L’unico impianto esistente di incenerimento nella Regione Lazio è già autorizzato per il trattamento di 400mila tonnellate di rifiuti, quindi un nuovo inceneritore a Santa Palomba non serve a nulla, anche perché non entrerebbe in funzione prima del 2026! Perché i comuni della provincia di Roma e dei Castelli Romani, città che hanno investito in questi anni nella raccolta differenziata raggiungendo ottimi traguardi, devono pagare l’incapacità della Giunta capitolina di gestire il ciclo dei rifiuti? A chiederlo non siamo solo noi del Movimento 5 Stelle, ma sono tutti i sindaci auditi oggi in Commissione, di ogni colore politico. A favore del progetto dell’inceneritore – sottolinea – è rimasto soltanto il sindaco di Roma, che non solo ha abbandonato la capitale ai cumuli di rifiuti e al degrado senza alcuna soluzione all’emergenza in corso, ma che ha usato l’ambientalismo come tema da campagna elettorale, sconfessando poi il suo stesso partito e strizzando l’occhio al governo Meloni. Noi non ci stiamo a questi giochetti politici. Noi siamo al fianco dei sindaci, dei comitati e delle associazioni che difendono il loro territorio e la salute pubblica. Chiediamo che la regione Lazio prenda una posizione chiara e netta contro il progetto dell’inceneritore e si apra un tavolo interistituzionale per affrontare la questione rifiuti mettendo al centro il benessere delle comunità e un futuro sostenibile”.