Confcommercio abbassa stime Pil: economia si ferma, +0,8% nel 2023 – askanews.it

Confcommercio abbassa stime Pil: economia si ferma, +0,8% nel 2023

Inflazione sotto il 2% da ottobre. Sangalli: serve operazione fiducia
Set 14, 2023

Roma, 14 set. (askanews) – L’economia italiana “si ferma” e si riaffaccia la paura di tornare all’epoca del lento ma costante declino, quello del periodo precedente al 2019. Il Pil, nel 2023, dovrebbe aumentare dello 0,8%, da +1,2% precedentemente stimato, con una variazione congiunturale trimestrale “ai limiti della recessione”: +0,1% nel terzo trimestre e +0,3% nel quarto dell’anno in corso. La congiuntura a breve, poi, “preoccupa anche per i riflessi sulla finanza pubblica” proprio alla vigilia dell’impostazione della manovra economica. Quanto al 2024 il Pil si attesterebbe al +1% dal +1,3% delle previsioni precedenti. A rivedere al ribasso le stime della crescita economica è l’Ufficio Studi di Confcommercio presentando i dati della Congiuntura autunale.

Sul fronte dell’inflazione, il rientro si sta svolgendo in modo “ordinato”. Nel nostro Paese non vi è alcuna “patologia sistemica” e a partire da ottobre di quest’anno, in assenza di shock, l’indice Nic si collocherà sotto il 2%, toccando l’1,9%. Nel 2023 l’inflazione, dunque, scenderà al 5,8% e nel 2024 all’1,4%.

Commentando i dati, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha osservato: “l’economia italiana quest’anno è cresciuta più di altri Paesi europei, ma oggi preoccupa il suo rallentamento. Occupazione e produzione mostrano, infatti, segni di fragilità”. Ecco perchè, secondo Sangalli, all’Italia “serve un’operazione fiducia attraverso la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime confermando, anche per il 2024, la riduzione del cuneo fiscale. Sarebbe una boccata di ossigeno in grado di rimettere in moto i consumi e la nostra economia”.