Milano, 4 set. (askanews) – L’Adamello, il ghiacciaio più esteso delle Alpi italiane, sta lentamente morendo a causa del riscaldamento globale: i suoi custodi gli danno meno di un secolo di vita.
“Il ghiacciaio ha perso quasi 2,7 km dalla fine del XIX secolo, negli ultimi 5 anni abbiamo avuto una perdita media di 15 metri all’anno”. A parlare è Cristian Ferrari, presidente della commissione glaciologica della società Alpinisti Tridentini. Da quattro anni Legambiente organizza con attivisti e scienziati una carovana sui pendii rocciosi del massiccio dell’Adamello-Presanella per verificare la situazione e per sensibilizzare le autorità e la popolazione sulle conseguenze del riscaldamento globale.
“L’estate 2023 è stata un po’ più calda in quanto abbiamo visto delle precipitazioni all’inizio dell’estate. Ma purtroppo stiamo uscendo da un nuovo inverno con nevicate pari alla metà delle medie precedenti, ha fatto un po’ meno caldo ma mediamente caldo”.
Lo strato di neve è meno spesso e le temperature dell’estate, sempre più lunga, lasciano meno tempo per gelare. Il ghiacciaio si sta frammentando e presenta quindi molteplici fronti agli attacchi del riscaldamento globale.
Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), in questa regione delle Alpi le temperature aumenteranno tra uno e tre gradi Celsius nel 2050 e tra tre e sei gradi entro la fine del secolo. Di questo passo l’Adamello potrebbe scomparire prima della fine del secolo.