Roma, 1 set. (askanews) – “L’orsa Amarena è l’ennesima vittima non solo della pericolosità sociale d’individui cui pure si concede il porto d’armi, ma anche del clima d’odio nei confronti dei grandi carnivori fomentato in Italia da alcuni esponenti politici”. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) in merito all’uccisione dell’orsa Amarena, uno dei simboli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm). L’associazione annuncia che si costituirà parte civile nel processo che si aprirà e auspica una condanna esemplare nei confronti del soggetto, sgomenta dopo avere appreso la notizia diffusa dal Pnalm.
Mentre il personale del Parco è alla ricerca dei due cuccioli, – prosegue Oipa in una nota – evidenziamo come questa tragedia sia una delle conseguenze della “caccia alle streghe” che alcune Amministrazioni locali stanno aprendo in Italia nei confronti di orsi e lupi colpevoli solo di fare gli orsi e i lupi. Ricordiamo che a livello nazionale si sta cercando di deregolamentare la caccia nei confronti di specie protette anche a livello europeo cercando la sponda della stessa Ue. L’uccisione di Amarena e il dramma che stanno ora vivendo i suoi cuccioli è l’espressione di una propaganda malata, che crea paura e punta solo a intascare voti di chi vuole la legge del taglione per qualche danno, sempre risarcito.
Apprezziamo il tono addolorato del comunicato del Parco, tono molto diverso da quello di altri gestori di territori in cui sono presenti i plantigradi. La nostra battaglia – conclude per la loro difesa nelle aule giudiziarie non si fermerà.