Roma, 30 ago. (askanews) – L’80esima Mostra del Cinema di Venezia si apre con un film politico, “Comandante”, nei cinema dal primo novembre, che racconta una storia del passato per parlare di oggi. Nel film di Edoardo De Angelis Pierfrancesco Favino interpreta Salvatore Todaro, che nel 1940, quando era a capo di un sommergibile italiano, decise di salvare 26 naufraghi belgi che trasportavano materiale bellico per il nemico, perché questo prevede la legge del mare. Per accoglierli a bordo mise a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini.
“Mi commuove l’idea della forza come la intendeva Todaro, ovvero della capacità di correre in soccorso di chi è più debole” ha affermato il regista durante l’incontro con la stampa alla Mostra. A proposito della presenza del ministro Salvini alla Mostra e alla proiezione del film questa sera De Angelis ha detto: “Le reazioni di chi guarda un film trascendono il controllo di chi il film l’ha fatto. Mi auguro che chiunque guardi questo film convenga sul fatto che esistono delle leggi eterne, immutabili, come la legge del mare, e che sono leggi che non vanno infrante mai”.
Il confronto con quello che avviene oggi nel Mediterraneo è evidente e De Angelis ha spiegato: “Questo racconto è emblematico sia della forza ma anche di cosa significa proprio essere italiani. Questa nazione è un crogiuolo, meraviglioso e putrido, ma questa è la sua identità: nasce da tutte le varietà possibili di esseri umani. Questo significa essere italiani ma significa anche andare in soccorso”.
L’idea di De Angelis nasce nel 2018, quando l’Ammiraglio Pettorino, nel 123esimo anniversario della Guardia Costiera, raccontò la vicenda di Salvatore Todaro. Sandro Veronesi ha sceneggiato il film insieme a De Angelis e oggi ha detto: “Era l’estate in cui è scoppiato il disonore di disattendere le più elementari e millenarie regole del mare, di soccorrere chi è in necessità. C’era un clima piuttosto pesante e anche abbastanza sprezzante e la storia di Salvatore Todaro era una risposta perfetta. La storia del nostro popolo, del Mediterraneo, è una storia di soccorsi”.