Roma, 28 ago. (askanews) – Dopo la sconfitta contro la Repubblica Dominicana, l’Italia (foto federbasket) è tornata in palestra per preparare l’ultima e decisiva sfida nel gruppo A, quella alle Filippine, domani martedì 29 agosto alle ore 14.00 italiane.
A margine della sessione di allenamento della mattina, il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci, è tornato sul match contro la Repubblica Dominicana: “I nostri avversari hanno vinto meritatamente. Gli errori arbitrali ci sono stati e sempre ci saranno, ma non sono quelli che ci hanno fatto perdere la partita e non è responsabilità FIBA. Questa mattina ho avuto un colloquio con tutto lo staff tecnico e ho detto loro che intemperanze come quelle di ieri non devono più accadere. Abbiamo un’immagine da difendere e dobbiamo agire di conseguenza. Il CT Gianmarco Pozzecco gode della fiducia della squadra e soprattutto gode della mia fiducia. È una persona straordinaria sotto molti punti di vista ed è il primo ad essere dispiaciuto. Ho per lui stima e affetto e continuo a considerarlo un ottimo allenatore. Non è un dramma aver perso una partita e di certo il nostro CT non è l’unico responsabile. Abbiamo un gruppo di ragazzi intelligenti che hanno tutte le carte in regola per reagire alla sconfitta già da domani contro le Filippine”. Vincere. Per passare alla seconda fase del Mondiale e per essere certi, almeno, di un posto al torneo Pre Olimpico del prossimo anno. Come sempre la posta in palio è altissima e per afferrarla, gli Azzurri dovranno battere domani alle 14.00 italiane (le 20.00 locali) le Filippine nel catino dell’Araneta Coliseum. La sconfitta contro la Repubblica Dominicana ha complicato le cose ma per l’Italia ci sono diversi scenari favorevoli: addirittura una sconfitta con 11 punti di scarto (non uno di più) se i dominicani battessero l’Angola nel match del pomeriggio. Non ancora assegnato nemmeno il primo posto nel girone. La Repubblica Dominicana, per ora imbattuta, potrebbe non raggiungerlo in caso di sconfitta contro gli africani fino a 22 punti. Azzurri primi in quel caso battendo le Filippine. Matematica, calcoli da classifiche avulse, teoria. La pratica, quella a cui ci hanno abituato Datome, Melli e compagni, è quella di un gruppo che ha la ferma volontà di tornare a brillare come fatto finora. Di interpretare, in maniera corale, un basket bello da vedere e tremendamente efficace. La rimonta rabbiosa, ma lucida, dal -17 al -3 (prima del definitivo -5) di ieri sera, è la scintilla con cui la squadra è tornata ad allenarsi stamattina in vista della sfida alle Filippine, che si giocherà davanti a quasi 13.000 spettatori pronti a sostenere i propri beniamini nell’arena che vide Alì chiudere i conti con Frazier (2-1) nel 1975. Il famoso “Thrilla” in Manila, ovvero il “brivido” a Manila. Il brivido ci sarà anche domani perché nel caso in cui l’Italia perdesse con oltre 11 punti di scarto e la Rep. Dominicana vincesse, oppure entrambe le formazioni non riuscissero a superare rispettivamente Filippine e Angola, per gli Azzurri si aprirebbero le porte del Classification Round, quello riservato alle terze e quarte classificate di tutti i gironi del Mondiale, quindi fuori dalle migliori 16.