Roma, 20 ago. (askanews) – Sono gli stranieri a trainare i numeri del turismo in Liguria, con un forte aumento dei visitatori provenienti dagli Usa. La tendenza parla di una buona presenza di turisti extraeuropei, soprattutto nel Levante e nella città di Genova, che compensa la generale flessione delle presenze nazionali registrata nella prima parte di agosto 2023, tradizionalmente il periodo di vacanza più gettonato dagli italiani mentre a settembre le prenotazioni hanno già superato il 70% dei posti disponibili. “Ci aspettiamo di chiudere la stagione 2023 con un ottimo livello di presenze, numeri importanti resi possibili grazie alla destagionalizzazione su cui abbiamo puntato in questi anni – spiega il presidente della Regione Giovanni Toti -. Con gli italiani che tornano a viaggiare dopo il Covid, le località di prossimità come la Liguria lavorano più sui week end lunghi, i mesi primaverili e giugno e luglio rispetto alla pausa lunga di agosto e questa è la stata la nostra arma vincente. Ad agosto la Liguria ha evidenziato una lieve flessione del turismo italiano ma si tratta di una calo comunque lieve e non certo paragonabile ai grido di allarme lanciato da Emilia e Puglia che parlano di -30% e -20%”.
“Per fare un bilancio complessivo – aggiunge il presidente Toti – al di là dei numeri dei singoli mesi, è necessario valutare l’estate nella sua interezza: il mercato turistico ligure cresce grazie agli stranieri, in particolare da oltreoceano, che sempre più numerosi scelgono la nostra regione per le loro vacanze e siamo molto soddisfatti della nostra stagione. È innegabile che fattori come l’inflazione in queste settimane stiano influenzando i consumi e le abitudini di tanti italiani, con ricadute anche sul budget e sui giorni di vacanza trascorsi dalle famiglie, ma il successo delle nostre località presso i turisti stranieri dimostra che il settore ricopre un ruolo centrale nell’economia: la Liguria e il Paese possono vantare bellezze naturali, patrimoni artistici e eccellenze enogastronomiche unici al mondo, che ci rendono più che competitivi a livello internazionale”. (SEGUE).(Segue)