Roma, 18 ago. (askanews) – “L’Istituto Geografico Militare – afferma in una nota il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – è un’istituzione fondamentale a Firenze e in Toscana per il suo rilievo nazionale ma anche per il carattere di compartecipazione nella vita della città e della regione che lo rendono qualcosa che va oltre il presidio militare e richiedono, quindi, che chi lo guidi sappia specchiarsi e rendersi complice dei valori che questa istituzione ha espresso lungo il percorso storico che ne ha definito le caratteristiche”.
“Lo scorso anno – ricorda il presidente Giani – esattamente il 14 aprile 2022, in occasione dei 150 anni dalla strutturazione dell’Istituto Geografico Militare, la Regione Toscana ha conferito il Pegaso d’oro consegnato nella mani dell’allora comandante generale Pietro Tornabene, persona di assoluto livello. L’Istituto nasce, infatti, nel periodo di Firenze capitale d’Italia quando con un primo decreto nel 1865 vengono portati i materiali di carattere geografico e storico cartografico più importanti degli stati preunitari ovvero precedenti all’unità del regno. In particolare tutto il materiale dell’istituto geografico di Modena, di quello di Torino e Napoli, unitamente alla documentazione del Granducato di Toscana che già allora si proponeva sul piano geografico storico come un’eccellenza”. “L’Istituto Geografico Militare rimane quindi il riferimento per le più aggiornate cartografie e per l’ufficialità delle delicatissime dispute sui confini per tutto il corso dei suoi 151 anni di storia, formalizzata per l’istituto dal regio decreto del 27 ottobre 1872; è il punto di riferimento per l’Italia ma anche per Stati che indirettamente possono attingere al suo materiale”.
“Quando ho svolto funzioni di assessore al Comune di Firenze – ricorda Giani – ho avuto modo di apprezzare l’importante valore dell’Istituto Geografico Militare: fu proprio la cartografia depositata a Firenze a contribuire al processo di pace tra Eritrea ed Etiopia riguardo alla ridefinizione dei loro confini. L’istituto ha personale civile accanto a quello militare e ha sempre caratterizzato il suo ruolo oltre il significato di politica della difesa, rappresentando un’istituzione che ha compenetrato le proprie attività con la vita della città di Firenze e della regione Toscana. È evidente che il comandante dell’istituto non può essere scelto solo per le caratteristiche militari ma anche per il sistema dei valori che in 151 anni di vita questa istituzione ha espresso a Firenze, alla Toscana e all’Italia”.
“Quello che è accaduto in questi giorni – specifica il presidente Giani – alla luce delle esternazione del generale Roberto Vannacci non può che richiamare il Governo a scelte chiare e coerenti nell’individuazione di chi guida un’istituzione così prestigiosa ed importante come l’Istituto Geografico Militare”.