Venere stracci, comune Napoli aderisce a sit-in per Simone Isaia – askanews.it

Venere stracci, comune Napoli aderisce a sit-in per Simone Isaia

Evento per sollecitare “cure e non carcere” per incendiario
Ago 11, 2023

Napoli , 11 ago. (askanews) – Il comune di Napoli, attraverso il garante dei detenuti, parteciperà al sit-in che si terrà domani in piazza Municipio, a Napoli, per sollecitare “cure e non carcere” per Simone Isaia, l’uomo arrestato per aver incendiato la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto. Il comune rende noto che non sosterrà alcuna spesa diretta per la nuova opera, che rimpiazzerà quella bruciata. “Il Comune di Napoli ha deciso, in accordo con Fondazione Pistoletto, di adoperarsi affinché la città possa godere nuovamente di una delle più importanti e rappresentative opere di arte contemporanea del panorama italiano”, e che “in merito ribadisce che non sosterrà alcuna spesa diretta. La ricostruzione sarà curata dallo stesso maestro Pistoletto”. “Quest’opera per il maestro – sottolinea ancora il Comune – ha un forte valore simbolico nel rappresentare l’attenzione alle persone che come Isaia, considerato autore dell’incendio dell’opera, necessitano di assistenza e sostegno. Lo spirito della ‘Rinascita della Venere’ è proprio questo”. Ed è “in questa prospettiva” che il Comune di Napoli “attraverso il Garante dei Detenuti di Napoli don Tonino Palmese ha aderito al sit-in che si terrà domani 12 agosto alle ore 11 a sostegno di Simone Isaia”. Al sit-in dal titolo “Cure, non carcere per Simone Isaia” ha aderito anche il Garante dei detenuti campano Samuele Ciambriello. Queste le motivazioni all’adesione: “Aderiamo come Garanti dei detenuti, regionale e del Comune di Napoli, alla sentita e apprezzata iniziativa che si terrà a sostegno di Simone Isaia ritenendo che le istituzioni da noi rappresentate, in ambito dei diritti dei detenuti, stanno attentamente monitorando dal punto di vista giudiziario, esistenziale e anche familiare, la vicenda che vede sotto accusa il giovane Simone. Infatti, il dialogo avviato con la difesa, la famiglia, il mondo del Volontariato, la comunità di accoglienza e lo stesso penitenziario, ci conferma la giusta richiesta di un approfondimento che tenga conto della condizione salutare di Simone. Pertanto, il nostro impegno continuerà nel sostenere la possibilità di ribadire che se dovessero esserci le condizioni per una “pena alternativa” ci sarà sicuramente il nostro sostegno. Auspichiamo che i magistrati competenti, nel corso delle indagini, laddove offrano nuove ed efficaci garanzie di tutela della collettività, possano rimodulare la misura custodiale in atto, consentendo a Simone di affrontare e risolvere il disagio personale, che certamente ha avuto un ruolo determinante in questa triste vicenda”.