Milano, 9 ago. (askanews) – L’economia cinese scivola in deflazione dopo che i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,3% a luglio su base annua. Lo rileva il Financial Times, ricordando che è la prima volta che accade da inizio 2021. A giugno l’inflazione è stata invariata. L’indice dei prezzi alla produzione, un indicatore dei prezzi delle merci all’uscita dalle fabbriche, è sceso del 4,4% a luglio.
I prezzi al consumo, scrive il FT, sono stati sull’orlo della deflazione per mesi, in attesa di rimbalzo della spesa dei consumatori che non si è concretizzato dopo che le autorità hanno revocato le restrizioni pandemiche all’inizio dell’anno.
Il passaggio alla deflazione è destinato ad alimentare la richiesta di maggiori stimoli da parte del governo in un momento in cui anche i politici sono alle prese con un rallentamento del settore immobiliare e una debolezza del commercio, che stanno rallentando la crescita economica.
L’Ufficio di statistica mercoledì ha dichiarato che l’inflazione media dei prezzi al consumo nel corso dell’anno fino ad oggi è dello 0,5%, sotto il target del 3% fissato dal governo per il 2023.
L’obiettivo di crescita del prodotto interno lordo di Pechino del 5% per il 2023, il livello più basso degli ultimi decenni, considerato conservativo prima della raffica di dati economici negativi degli ultimi mesi. L’economia è cresciuta solo dello 0,8% tra il primo e il secondo trimestre dell’anno, mentre i dati pubblicati martedì hanno evidenziato un crollo nelle esportazioni di luglio del 14,5% su base annua, il calo più marcato dall’inizio della pandemia. Le importazioni sono diminuite del 12,4% su base annua in dollari, il calo maggiore da gennaio.
I prezzi al consumo in Cina sono stati fortemente influenzati negli ultimi anni dai prezzi della carne di maiale, che secondo l’NBS sono diminuiti del 26% a luglio anno su anno. L’inflazione core, che esclude i prezzi più volatili di cibo ed energia, è aumentata dello 0,8%.
I prezzi alla produzione, che sono fortemente guidati dal costo delle materie prime e delle materie prime, sono in territorio negativo da 10 mesi, mentre l’attività manifatturiera si è contratta per 4 mesi consecutivi, riflettendo il calo della domanda di esportazioni cinesi.