Cape Canaveral, 9 ago. (askanews) – L’equipaggio della missione lunare Artemis 2 che dovrebbe orbitare intorno alla Luna nel 2024, senza allunare, ha visto, per la prima volta, nella base spaziale della Nasa a Cape Canaveral, in Florida (Usa), l’astronave Orion che lo porterà nello Spazio.
Come avvenne per la missione Apollo 8, nel 1968, la Artemis 2, seconda missione del nuovo programma lunare della Nasa e dei suoi partner di tutto il mondo, compresa Europa e Italia, sarà una missione dimostrativa.
Un test per verificare che i sistemi di supporto vitale dell’astronave sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata, a partire dalla missione Artemis 3 che, auspicabilmente nel 2025, dovrebbe riportare un equipaggio umano sulla Luna per installarvi una base permanente, in collegamento con la stazione cislunare “Lunar Gateway”.
“L’unica cosa che penso quando la guardo – ha detto l’astronauta Reid Wiseman, comandante della missione – è che la vedo robusta. Guardatela, è una vera nave spaziale, è solida, è costruita con sistemi ridondanti e mi sembra che sia un ottimo veicolo, pronto a portarci sulla Luna”.
Nel 2022 una navetta Orion senza equipaggio, nell’ambito della missione Artemis 1, ha orbitato intorno alla Luna per una serie di test preliminari, prima di rientrare senza problemi sulla Terra. La missione Artemis 2 dovrebbe fare lo stesso ma con 4 astronauti a bordo della nave spaziale; oltre al comandante Wiseman, il pilota Victor Glover e la specialista di missione Christina Hammock Koch della Nasa e lo specialista di missione Jeremy Hansen dell’Agenzia spaziale canadese (Csa).
Riguardo alla missione Artemis 3, tuttavia, quella del vero e proprio ritorno dell’uomo sulla superficie lunare, ci sono delle perplessità. Destinata al Polo Sud della Luna – dov’è presente ghiaccio da utilizzare come fonte di carburante per le future astronavi e la sopravvivenza stessa degli astronauti, nella base permanente e annunciata per il 2025 – Artemis 3 potrebbe slittare per i ritardi da parte di SpaceX nello sviluppo della navetta Starship scelta come lander dalla Nasa che, per questo, ha affidato a un consorzio, guidato dalla Blue Origin di Jeff Bezos, lo sviluppo di un secondo veicolo.
Un ritardo che, però, il numero 1 della Nasa, Bill Nelson, vorrebbe ridurre al minimo per non cedere terreno ai concorrenti cinesi.
“Naturalmente – ha detto – non voglio che la Cina arrivi al Polo Sud lunare con un equipaggio umano prima di noi e ci dica: questo è nostro, state lontani ,come hanno fatto costruendo strade e basi militari sulle Isole Spratly, nel Mar Cinese Meridionale”.