Roma, 7 ago. (askanews) – “L’unica cosa utile delle dichiarazioni drammaticamente negazioniste di Marcello De Angelis, capo della comunicazione della regione Lazio, ex Terza Posizione ed ex deputato An, già condannato a cinque anni per associazione sovversiva e banda armata, è quella di aver contribuito a far gettare la maschera alle destre al governo del nostro Paese, che con il loro silenzio assordante o, peggio ancora, con commenti di vicinanza a De Angelis (vedi l’ex sindaco di Roma Alemanno che ne ha condiviso il post Fb commentando “Il coraggio di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna”) hanno rivelato in maniera inequivocabile il cordone ombelicale, mai reciso, con quella destra di stampo fascista eversiva ed extra parlamentare che ha contribuito a uno dei periodi più bui della nostra storia”. Parla così dal blog dell’Huffington Post in merito alla vicenda di De Angelis, Eleonora Mattia, consigliera regionale Pd del Lazio e vicepresidente della commissione affari costituzionali e statutari.
“Ecco – scrive – l’effetto rivelatore a catena: getta per primo la maschera Marcello De Angelis, rivendicando la falsità delle sentenze sulla strage di Bologna, e l’innocenza degli ex Nar Mambro, Fioravanti e di suo cognato Ciavardini, e sostenendo che la verità non è quella accertata dai magistrati e ricordata dal presidente della Repubblica, Mattarella, che solo qualche giorno prima aveva infatti ribadito la matrice neofascista della strage di Bologna. In sostanza, un attacco allo Stato di Diritto, perché se De Angelis avesse saputo comportarsi come si fa in uno Stato di Diritto, in virtù anche del suo ruolo istituzionale, non avrebbe affidato la sua “verità” a un post su Fb ma si sarebbe recato direttamente negli uffici delle Autorità competenti per onorare quello Stato. Getta la maschera la destra al governo della Regione Lazio quando il presidente Rocca ci mette ben due giorni a rompere il silenzio per condannare le parole di De Angelis, mentre fioccano i commenti indignati delle famiglie delle vittime della Strage di Bologna, dell’Anpi e di tutto il mondo politico istituzionale e della società civile. Per arrivare a dire poi cosa? Che – citando testualmente – “Il rispetto per le sentenze non esime dalla capacità e volontà di ricerca continua della verità, specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti, apparati deviati e mafia si sono incontrati”. Sono queste le tre righe del presidente Rocca, con cui la destra al governo della Regione Lazio, getta la maschera, lasciando cioè uno spiraglio al revisionismo storico persino in quella che sarebbe dovuta essere una nota pubblica di condanna. Quando si dice che la toppa è peggio del buco! Getta la maschera la destra al governo del nostro Paese, con la premier Meloni ancora trincerata dietro un silenzio imbarazzante” dice.
“Questo è l’humus culturale ancora insito nella destra italiana, nocivo per le nostre istituzioni. Questa è la punta dell’iceberg contro il quale rischia di scontrarsi la nostra democrazia. Ma lo scalpore e l’indignazione suscitate nell’opinione pubblica dal post Fb di De Angelis ci fanno capire che la nostra società ha gli anticorpi giusti. Sta a noi, saperne custodire e rispettare la richiesta di tutelare i valori fondanti dell’antifascismo e della Resistenza della nostra Repubblica. Ho depositato una proposta di legge in consiglio regionale per inserirli nello statuto della Regione Lazio. Un atto che, mai come ora, sarebbe fortemente simbolico e contribuirebbe a fugare possibili ambiguità rispetto ad alcune uscite nostalgiche” conclude.