Roma, 3 ago. (askanews) – Al via nel pomeriggio di oggi in consiglio regionale del Lazio l’esame dell’assestamento del bilancio, all’ordine del giorno dei lavori, la proposta di legge regionale “Assestamento delle previsioni di bilancio 2023-2025” e la proposta di legge “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio”. A presentare le proposte l’assessore al bilancio Giancarlo Righini che ha definito l’assestamento di bilancio, “una manovra tecnica”, una fotografia del bilancio regionale senza alcuna nuova modifica rispetto al bilancio approvato a maggio. Non ci sono infatti, ha detto l’assessore, novità rispetto alla situazione precedentemente delineatasi. Sono stati anche presentati, ha proseguito Righini, tre emendamenti che non comportano oneri a carico del bilancio regionale, due riguardanti la soppressione di altrettante agenzie, quella di protezione civile e quella della agenzia Spazio lavoro, in entrambi i casi con passaggio delle competenze alle direzioni regionali relative, e infine alcune modifiche alla legge regionale n. 6 del 2002 sull’avvocatura regionale. L’orizzonte resta sempre quello di settembre, quando si dovrebbe avere il giudizio di parifica della Corte dei conti per il 2022, in seguito al quale la Giunta acquisirà una maggiore libertà di manovra. Per quanto riguarda il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, si tratta di quelli che risultano a carico della regione al 30 aprile 2022, per un importo di euro 191 mila circa; si tratta di obbligazioni per le quali non erano state concluse le procedure contabili. Il riconoscimento trova fondamento nella pertinenza della spesa rispetto a funzioni pubbliche, ha detto l’assessore. L’assenza dei preventivi impegni di spesa è dovuta a una frammentazione delle competenze, ha spiegato ancora Righini. La proposta di legge contiene anche due variazioni al bilancio di previsione, una delle quali concerne uno stanziamento di 5 milioni e 300 mila per anno per il trasporto pubblico locale del comune di Roma, mentre 950 mila euro per il 2023 sono destinati all’acquisizione di un’area di valore naturalistico all’interno del perimetro dell’Appia Antica.