Lisbona, 3 ago. (askanews) – “Questo anziano che vi parla, sogna che la vostra generazione divenga una generazione di maestri. Maestri di umanità. Maestri di compassione per il pianeta, minacciato oggi di un grave rischio di distruzione. Maestri di nuove opportunità, per il pianeta e i suoi abitanti. Maestri di speranza”.
Con queste parole Papa Francesco nel suo secondo giorno a Lisbona, si è rivolto alla grande comunità di giovani presenti nel piazzale antistante all’Università cattolica della capitale del Portogallo, per la Giornata mondiale della Gioventù.
Parlando agli studenti, il pontefice ha sottolineato l’urgenza drammatica di prenderci cura del nostro pianeta, definito la nostra “casa comune”. Un’azione che, tuttavia – ha sottolineato – non può essere compiuta senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica.
“Voi – ha detto – siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali… dobbiamo ascoltare la sofferenza del pianeta insieme a quella dei poveri; mettere il dramma della desertificazione in parallelo con quello dei rifugiati; il tema delle migrazioni insieme a quello della denatalità”.
Il papa poi si è recato anche a Cascais, dove ha incontrato i giovani di ‘Scholas Occurrentes’, una rete voluta da lui stesso per un’alleanza tra le scuole di tutto il mondo.