Città del Vaticano, 3 ago. (askanews) – Con un modernissimo pennello apposto ad una struttura in plastica, Papa Francesco ha tracciato un semicerchio, apponendo la sua firma, ad un drappo multicolore, lungo oltre tre chilometri, opera dei ragazzi della Schola Occurrientes, realtà da lui fortemente voluta per mettere in contatto realtà educative da tutto il mondo, e segno dell’unità di intenti di molte realtà in campo educativo. Un incontro, il secondo della giornata, che Francesco ha avuto presso la sede della realtà ecclesiale a Cascais, lungo la costa di Lisbona. Dopo un breve saluto di benvenuto del Presidente di Scholas Occurrentes e la testimonianza di tre giovani appartenenti a religioni diverse per presentare l’opera, il Papa si è sottoposto, in modo informale, ad una serie di domande poste da alcuni giovani, soprattutto sul senso del “caos” che sembra circondare, soprattutto oggi, il mondo giovanile.
Francesco ha voluto incoraggiare i ragazzi invitandoli a non aver paura ma ad affrontare le varie situazioni che incontreranno in modo costruttivo. “Occorre sempre – ha detto il Papa ai giovani – avere un atteggiamento sempre di rispetto, ma dinamico, quindi facendo le cose. Cioè esprimersi facendo. Quella che sto vedendo è come un sorta di Cappella Sistina, ma pitturata da voi. La scuola ti fa muovere, ti fa rispettare l’altro, ti fa ascoltare l’altro”, ha detto Francesco parlando a braccio. “Scholas dimostra il cammino per il futuro; è un incontro che si vive camminando tutti, da qualunque paese, di qualunque religione. Quindi guardando avanti e camminando insieme. Questo è costruttivo, come i tre chilometri e mezzo di murales che avete fatto per arrivare qui”.
Francesco ha poi regalato alla Schola un quadro-icona raffigurante la parabola evangelica del Buon Samaritano, spiegandola ai ragazzi. Proprio parlando del Samaritano, l’unico che si prende cura dell’uomo attaccato e ferito dai ladri e lasciato sulla strada moribondo, Francesco ha detto ai ragazzi: “Gesù dice al Samaritano: ‘il Regno dei cieli è per te, perchè ti sei mosso a compassione’. Pensate un pò a questa storia – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi – e chiedetevi: dove sono io? Da che parte sto? Cerco di proteggere il mio corpo dalle difficoltà oppure mi sporco le mani? Qualche volta nella vita – ha quindi concluso – occorre sporcarsi le mani per non sporcarci il cuore”.
Al termine dell’incontro con gli studenti, e dopo la recita del Padre Nostro e la Benedizione finale, Papa Francesco insieme ai leader religiosi presenti, prima di lasciare la sede di Scholas Occurrentes, ha assistito alla piantumazione dell’albero di ulivo della pace da parte dei giovani.