Roma, 31 lug. (askanews) – Resta alta la tensione in Niger dopo il colpo di stato. Migliaia di persone sono scese in piazza davanti all’ambasciata francese a Niamey a sostegno dei militari che il 26 luglio scorso hanno rovesciato il presidente Mohamed Bazoum e del generale Abdourahamane Tiani, capo della guardia presidenziale d’élite, che si è autoproclamato nuovo leader del Paese dell’Africa occidentale.
Hanno bruciato una bandiera francese e attaccato un ingresso dell’ambasciata. Un gesto condannato duramente dall’Eliseo con il presidente Emmanuel Macron che ha dichiarato che non saranno tollerati “attacchi contro la Francia”.
Intanto, i leader della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), riuniti ad Abuja, in Nigeria, hanno lanciato un ultimatum di una settimana ai golpisti per il “pieno ritorno all’ordine costituzionale nella Repubblica del Niger”. Un messaggio che ha ricevuto il sostegno del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken che ha chiesto che “il governo legittimo e democraticamente eletto venga ripristinato immediatamente”. Sulla stessa linea l’Alto rappresentante europeo per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. Su Twitter, oltre a schierarsi con i leader della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, ha dichiarato: “È importante che la volontà del popolo del Niger, espressa alle elezioni, sia rispettata”.