Roma, madre caregiver condannata interrompe sciopero della fame – askanews.it

Roma, madre caregiver condannata interrompe sciopero della fame

“Grazie a ministra Locatelli, attore Paolo Ruffini e tanti altri”
Lug 30, 2023

Roma, 30 lug. (askanews) – “Dopo 14 giorni di sciopero della fame e in seguito al progressivo deteriorarsi delle mie condizioni fisiche, su consiglio della dottoressa Monica Paffetti, che mi ha seguito dal punto di vista medico in questa vicenda, mi trovo costretta a sospendere la mia protesta e a ricominciare a nutrirmi. Mio figlio e i ragazzi della casa famiglia hanno bisogno di una madre forte e in salute che possa portare avanti le loro battaglie”. Lo ha detto Elena Improta, la madre caregiver in sciopero della fame per tutelare il diritto alla vita e al futuro del figlio, ma anche della casa famiglia che ospita il progetto per il “dopo di noi” di Mario e di altri disabili accolti nella struttura di assistenza. La signora Improta – si ricorda – dopo aver perso la causa contro la clinica romana dove partorì 34 anni fa, è stata condannata a pagare quasi 300mila euro di spese legali. Le società di assicurazione coinvolte hanno deciso di rinunciare al recupero delle loro quote di spese processuali, l’azienda sanitaria al momento ha rifiutato.

“La decisione – ha proseguito Improta – arriva anche nella consapevolezza che il muro di gomma innalzato dalla clinica e dal suo proprietario, sordi e indifferenti a ogni richiesta e a ogni tentativo di mediazione, non verrebbe scalfito neanche se dovessi arrivare allo stremo. Ringrazio tutti quanti mi sono stati vicini e mi hanno supportato in questa vicenda: i media, i giornalisti e le giornaliste che hanno amplificato la mia voce; i #DeputatiPD che mi hanno da subito sostenuta e che hanno presentato un’interrogazione per creare un fondo che permetta alle famiglie dei disabili vittime della mal sanità di potersi difendere; la ministra Alessandra Locatelli per aver preso a cuore la nostra vicenda; don Luigi D’Errico, referente diocesano della pastorale per le persone con disabilità, per aver tentato l’ultima mediazione con il prof Paolo Barillari; gli operatori della ‘casa di Mario’, tutte le associazioni che si sono mobilitate per la mia causa (e sono state tantissime”), tutte le amiche e gli amici che sui social e nella vita reale non ci hanno mai abbandonati, tutta la comunità orbetellana, in particolare la vice sindaca e sssessore al sociale Chiara Piccini, l’assessore alla sanità Silvia Magi, il consigliere Regionale della Lega Andrea Ulmi. Ultimo ma non ultimo Paolo Ruffini che mi ha sostenuta da subito mettendoci la voce e la faccia”.