Milano, 27 lug. (askanews) – La Conferenza di servizi convocata oggi per l’esame del progetto definitivo per la riqualificazione del vecchio Stadio Olimpico del ghiaccio di Cortina d’Ampezzo ha dato il via libera alla realizzazione degli spogliatoi per atleti paralimpici, al miglioramento dell’accessibilità per il pubblico, all’integrazione dei servizi e al miglioramento tecnologico ed impiantistico. Lo ha comunicato con una nota la Società Infrastrutture Milano Cortina 2026. Il progetto rientra infatti nel Piano degli interventi correlati ai Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026.
L’intervento, complessivamente, prevede un insieme di opere destinate al miglioramento della fruibilità dell’impianto e al superamento delle barriere architettoniche: verranno realizzati nuovi spazi inclusivi per atleti e spettatori, ma anche riqualificati spazi e prospetti esistenti. Alla riunione, presieduta dall’ingegnere Luigivalerio Sant’Andrea, Amministratore delegato della Società Infrastrutture Milano Cortina 2026, sono intervenuti rappresentanti e referenti delle amministrazioni e degli enti locali interessati dalla realizzazione dell’opera.
“Siamo soddisfatti del lavoro svolto oggi in Conferenza dei servizi – ha sottolineato Sant’Andrea – frutto anche di un’intensa attività portata avanti nei mesi scorsi e che ha visto una proficua collaborazione con il Ministero per le Disabilità, il Comune di Cortina, la Regione Veneto e con tutta la Cabina di regia governativa. Dal punto di vista tecnico si tratta di un intervento molto importante per il piano delle opere olimpiche, ma anche una ‘buona pratica’ di rigenerazione funzionale di un impianto sportivo realizzato per i Giochi Olimpici Invernali di Cortina 1956, volta a garantire, oltre al rispetto dei requisiti tecnico prestazionali, anche la piena fruibilità dell’impianto per persone con disabilità, siano essi atleti che spettatori”.
Per Sant’Andrea si tratta del frutto di “un approccio metodologico che riteniamo possa essere esteso all’intero patrimonio impiantistico sportivo italiano che risale nella maggior parte dei casi agli anni Cinquanta. L’intervento sull’Olympic and Paralympic Stadium di Cortina rappresenta, senza dubbio, un chiaro esempio del valore culturale, sociale e sportivo che la legacy olimpica lascerà in eredità sui territori” ha concluso.