Incendi, Wwf: la Sicilia brucia, ma non chiamatela emergenza – askanews.it

Incendi, Wwf: la Sicilia brucia, ma non chiamatela emergenza

“Le principali aree protette sotto la morsa del fuoco”
Lug 26, 2023

Roma, 26 lug. (askanews) – “In queste ore in Sicilia si sta rivivendo un incubo oramai ricorrente. Ettari ed ettari di natura preziosissima stanno andando in fumo insieme a colture agricole e beni pubblici e privati con danni incalcolabili, mentre purtroppo già si contano le prime vittime”. Così si afferma in una nota del Wwf Italia. “Si tratta certamente degli effetti del cambiamento climatico che ogni anno si manifesta con maggiore forza distruttiva complici le temperature altissime, venti caldi impetuosi, siccità estesa”, si aggiunge. “Proprio per queste ragioni, però, istituzioni ed enti preposti non possono dirsi sorpresi e non si sarebbero dovuti far trovare impreparati”, si spiega ancora.

Già lo scorso anno gli incendi in Sicilia avevano percorso 56mila ettari con i danni e i costi diretti per gli interventi stimati – si sottolinea – di circa 22 milioni e con problemi gestionali già allora evidenti, prima fra tutte quella della carenza di personale dedicato. “Come recentemente segnalato anche da Salvatore Cocina, dirigente generale della Protezione Civile della Sicilia, si stima che servirebbero non meno di 300 vigili del fuoco in più e che gli uomini della Forestale regionale siano sotto organico di circa 400 unità. In questo contesto i volontari di protezione civile giocano un ruolo fondamentale, ma non bastano. Logico dunque domandarsi se gli oltre 20.000 operai forestali contrattualizzati annualmente dalla Regione siano correttamente impiegati o se proprio a loro, con la dovuta formazione, potrebbe essere dato un ruolo più specifico che per altro rafforzerebbe la loro richiesta di stabilizzazione. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trasformare il costo degli operai forestali, stimato dalla Corte dei Conti in oltre 60 milioni di euro l’anno, in un investimento in termine di prevenzione antincendio e specifico supporto in caso di necessità”.

Il Wwf continua: “Si tratta di problemi che il Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci dovrebbe conoscere molto bene, non solo perché ex Presidente della Regione Sicilia, ma perché nel suo mandato di Governatore si era anche occupato della riorganizzazione del Dipartimento della Protezione Civile Regionale che in Sicilia dipende proprio dalla Presidenza della Regione. Per questo stupiscono ancor di più le carenze soprattutto di mezzi che si sono evidenziate negli ultimi giorni e soprattutto nella giornata di ieri dove incredibilmente ben 6 Canadair sono andati in avaria nel pomeriggio lasciando l’Isola praticamente senza assistenza adeguata”. (Segue)