Roma, 22 lug. (askanews) – Governare il fenomeno migratorio sostenendo lo sviluppo economico con progetti di lungo periodo. È questo il percorso che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intende portare avanti con la Conferenza sulle migrazioni in programma domani alla Farnesina a Roma.
Una ventina gli Stati presenti (quelli della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, nonché gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa) con una quindicina di organizzazioni internazionali, a partire dai vertici dell’Ue Ursula von der Leyen e Charles Michel. Tra gli altri, secondo quanto si apprende, sono attesi il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohamed bin Zayed, quello tunisino Kais Saied, quelli di Cipro Nikos Christodoulides e della Mauritania Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani. In arrivo a Roma anche i primi ministri di Algeria Aymen Benabderrahmane, dell’Egitto Mostafa Kemal Madbouly, del Niger Ouhoumoudou Mahamadou, di Malta Robert Abela. Per la Libia interverrà il presidente del Consiglio nazionale Mohamed Al Menfi. Quatar e Turchia saranno rappresentati dai ministri degli Esteri Mohammed Al Thani e Hakan Fidan, che avrà un bilaterale con Antonio Tajani e altre controparti. Da definire i rappresentanti di Spagna e Grecia, dato il momento particolare determinato, rispettivamente, dalle elezioni e dalla crisi degli incendi. Presente anche un rappresentante del Marocco. Il formato comunque, sottolineano fonti diplomatiche, è “aperto” e dunque in futuro potranno aderire altri partner.
Con la Conferenza, Meloni – sottolineano le fonti – intende dare all’Italia un “ruolo guida nel Mediterraneo allargato” per affrontare le emergenze che il Paese “non può e non vuole affrontare da sola”. Dunque l’obiettivo è quello di lanciare “un progetto di lungo periodo dando avvio ad un percorso pluriennale internazionale con impegni concreti e verificabili”. Sei i campi su cui si concentreranno i progetti di cooperazione: agricoltura; energia; infrastrutture; educazione-formazione; sanità; acqua e igiene. Previsti anche investimenti nella tutela dell’ambiente e nella diversificazione delle fonti energetiche, con l’impegno a favorire lo sviluppo di energie rinnovabili e a basse emissioni negli Stati partner. In quest’ottica, per la premier la Conferenza è il primo passo verso l’elaborazione di quel Piano Mattei che illustrerà poi a novembre in occasione della Conferenza Italia-Africa.
Il summit, tra l’altro, si svolge alla vigilia del Vertice Fao “Un Food Systems Summit +2 Stocktaking Moment” (a dimostrazione – viene fatto notare – di come le tematiche di sviluppo e migrazioni siano strettamente collegate a quelle della sicurezza alimentare) e a pochi giorni dalla firma del Memorandum d’Intesa Ue-Tunisia per il partenariato strategico-globale che nella visione di Meloni potrà e dovrà essere replicato con gli altri Stati del Nord Africa. Infatti, per la presidente del Consiglio, non è possibile affrontare il tema migratorio solo “a livello securitario” senza guardare alle cause profonde del fenomeno. E la presenza di von der Leyen e Michel – secondo il governo italiano – dimostra la “forte sensibilità” europea verso questi temi.
Intanto, a livello concreto, su indicazione di Tajani è stata aggiornata la programmazione del Fondo Migrazioni 2023, disponendo uno stanziamento di 16 milioni di euro, di cui 8,5 milioni per tre progetti in Libia, e 7,5 milioni per tre in Niger. Tra i vari interventi previsti, saranno realizzate attività di formazione per le autorità locali al fine di innalzarne la capacità di gestione del fenomeno migratorio, nel rispetto degli standard di tutela dei diritti umani, corsi di formazione in loco per migranti e comunità ospitanti, attuazione di rimpatri volontari assistiti. In Libia saranno anche svolte attività a sostegno del sistema scolastico.