Roma, 20 lug. (askanews) – “La provincia di Siracusa dimostra che la mafia sta cambiando pelle. Siamo invasi dalle sostanze stupefacenti, come nel resto della Sicilia. La mafia e le organizzazioni criminali stanno inondando i nostri territori di droghe rivolte a tutte le fasce sociali e a tutte le generazioni. C’è un consumo crescente ed un sistema di arricchimento enorme dalla droga che viene investito in attività lecite, tra cui turismo ed agricoltura. Malgrado i sequestri fatti, il traffico di stupefacenti è così elevato che le forze dell’ordine ci riferiscono che persino l’attività estorsiva in questo territorio è meno acuta. I nostri ragazzi si stanno avvicinando alle sostanze stupefacenti con una facilità persino maggiore rispetto al passato, dobbiamo far capire ai siciliani che droga vuol dire mafia”. Lo ha detto il presidente della commissione siciliana Antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo a Siracusa, dove si sono svolte le audizioni con i vertici istituzionali e gli amministratori della provincia aretusea.
La commissione Antimafia ha poi rilevato un tema di gestione dell’ordine pubblico “costruito, come organizzazione dello Stato, su un modello demografico di 30 anni fa, quindi sotto organico, mentre in estate questa provincia raddoppia la sua popolazione. Ascoltando i sindaci è emerso con urgenza il tema dell’organizzazione della polizia locale nei comuni della provincia – ha aggiunto Cracolici – ho chiesto ai primi cittadini che in via automatica le amministrazioni si costituiscano parte civile in tutti i procedimenti giudiziari che riguardano clan dediti a spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. I sindaci, anche simbolicamente, devono schierare le proprie comunità dalla parte della legalità, senza guardare in faccia nessuno”.