Roma, 20 lug. (askanews) – Molti lo considerano l’evento cinematografico dell’anno: il film di Christopher Nolan “Oppenheimer”, dedicato al fisico che riunì a Los Alamos gli scienziati i quali costruirono la bomba atomica, raggruppa alcune delle principali star hollywoodiane. Ma c’è un paese – e non un paese secondario in questa storia – che ancora non ha una data d’uscita per il kolossal: si tratta del Giappone.
Non c’è al momento né un bando rispetto al film, né ci sono notizie ufficiali che facciano pensare a un blocco. Tuttavia ci sono, soprattutto sul web, speculazioni sul fatto che in effetti nel paese che subì le conseguenze delle azioni di J Robert Oppenheimer, con i due bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, potrebbe non esserci molta voglia di vedere un film su questo personaggio. In particolare al ridosso degli annniversari dei bombardamenti, che avvennero il 6 e 9 agosto 1945.
Il film esce domani negli Stati uniti e in Gran Bretagna, in Italia è atteso per il 23 agosto. Si tratta di un progetto-monstre anche per gli standard di Hollywood. Tratto dalla biografia “American Prometheus” scritta da Kai Bird e Martin J. Sherwin, ha un cast assolutamente stellare: Cillian Murphy interpreta Oppenheimer, Emily Blunt la moglie, ma ci sono anche Robert Downey jr., Matt Damon, Lewis Strauss, Casey Affleck, Kenneth Branagh
A Variety un portavoce per la Universal Picture, che ha prodotto il film, ha smentito che in Giappone ci sia un blocco, spiegando che ancora non c’è “una finalizzazione dei piani” anche in altri mercati.
I film sulla seconda guerra mondiale, anche provenienti dagli Stati uniti, in Giappone non ricevono solitamente un’accoglienza diversa da quella di altri pubblici di paesi avanzati. “Hiroshima, mon amour” di Alain Resnais del 1959 ebbe un grande successo, come lo ebbero i due film dedicati a Iwo Jima firmati da Clint Eastwood nel 2006, che furono anche premiati. Tendenzialmente non c’è una censura preventiva su questo tipo di pellicole.
In maniera del tutto incidentale, invece, un altro film di cassetta hollywodiano sta avendo problemi in Asia, nonostante sia apparentemente molto più neutro. Si tratta di “Barbie” di Greta Gerwig, dedicato alla nota bambola, e interpretato da Margot Robbie e Ryan Gosling. Il Vietnam l’ha bandito perché nel film è presentata una cartina che rispecchia le rivendicazioni cinesi nel Mar cinese meridionale e quindi, secondo il governo vietnamita, viola la sua sovranità.